Arriva la nuova legge riguardo le troppe assenze sul lavoro. Ora serve fare attenzione ai licenziamenti: ecco come funziona
Il mondo del lavoro è spesso variegato e ad interessare sono soprattutto le normative e le regole che lo interessano e lo costituiscono. Spesso, infatti, queste norme cambiano e possono causare delle vere e proprie preoccupazioni per quei lavoratori che non si sono informati in maniera corretta riguardo i propri diritti e, soprattutto, doveri.
Spesso, infatti, un lavoratore non sa come comportarsi in caso di impedimenti che non permettono di recarsi in maniera regolare al lavoro. Ecco, quindi, che questi potrebbero non seguire gli iter previsti e andare in contro a problematiche che potrebbero perfino mettere in pericolo la loro stabilità lavorativa. Arriva, infatti, la nuova legge riguardo le troppe assenze sul lavoro. Ora serve fare attenzione ai licenziamenti: ecco come funziona.
Ecco come funziona la nuova legge sulle troppe assenze sul lavoro
Non tutti sanno che il datore di lavoro, per legge, ha la possibilità di licenziare il proprio dipendente lavorativo in caso di troppe assenze sul lavoro. Tuttavia, si tratta di una normativa particolarmente complessa che non sempre viene presa in considerazione in maniera corretta dai lavoratori che, spesso, sottovalutano la questione. Tuttavia, per capire bene come funzionano le normative riguardo le troppe assenze sul lavoro è necessario conoscere la nuova legge esistente.
Ognuno di noi, ogni giorno, è esposto a pericoli, problemi e altri ostacoli che potrebbero impedirci di andare a lavoro, a scuola, in università e rispettare i nostri impegni quotidiani. Quando si è un dipendente, infatti, può capitare di non riuscire ad andare a lavoro per molteplici motivi personali o di salute. Un esempio è ovviamente la quarantena da Covid o un evento influenzale che ci costringe a letto. Tuttavia, è importante non sottovalutare nessuna eventualità, in quanto potrebbe essere possibile perdere il posto di lavoro in maniera definitiva.
Il lavoratore, infatti, potrebbe perdere il posto per via delle troppe assenze sul lavoro. Mantenere il proprio posto, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo in questo periodo, risulta essere particolarmente importante, oltre ad essere un diritto da parte del lavoratore. Tuttavia, ci sono episodi di assenza ingiustificata nel mondo del lavoro che aumentano sempre di più. Proprio per questo vi è una nuova legge che interviene sul tema. Si tratta di una sentenza della Corte Suprema che è intervenuta sulla problematica.
La sentenza della Corte Suprema
Nel momento della firma del contratto di lavoro, il dipendente è consapevole del fatto di possedere un numero di giorni da sfruttare in caso di motivi personali o malattia. Questo si chiama “periodo di comporto” e dà la possibilità al cittadino di poter mantenere il posto di lavoro e ricevere comunque lo stipendio, oltre al TFR e i contributi.
Quando terminano i giorni di “permesso” previsti dal Contratto Collettivo Nazionale, il lavoratore ha comunque la possibilità di mantenere il proprio posto mettendosi in aspettativa, ma non retribuita. In caso in cui, però, le assenze vadano oltre il previsto, il datore di lavoro può inviare un preavviso in cui si parla di possibile licenziamento. Con una sentenza, la Corte di Cassazione dà la possibilità al datore di lavoro di indicare le assenze del dipendente e di ottenere il licenziamento per giusta causa.