Attenzione a quello che succede per lo Speed. Il governo Meloni si sta interessando molto dell’identità digitale e ha in mente un progetto molto particolare.
Lo Spid ha sempre suscitato tante polemiche. Da un lato è proprio lo strumento grazie al quale gli italiani possono autenticarsi con i vari portali online della pubblica amministrazione. È proprio grazie a questo strumento che si può accedere al portale dell’INPS ma anche a tanti altri portali fondamentali per la vita del cittadino. Tuttavia questo strumento di autenticazione digitale non è esente da problemi.
SPID sta proprio per sistema pubblico di identità digitale. In realtà anche se questo è il sistema di autenticazione più diffuso non è l’unico. Infatti c’è anche la carta d’identità elettronica e la carta nazionale dei servizi. Sono strumenti alternativi ben noti ai cittadini ma che sono molto meno usati dello Spid.
Cosa succede con lo SPID
Lo Spid è nato nel 2016 ma il governo non ama questo strumento e lo vuole chiudere. teoricamente lo Spid è stato un grande passo in avanti nel rapporto da pubblica amministrazione e cittadini. Infatti basta un semplice computer e lo Spid per essere accolti virtualmente negli uffici della pubblica amministrazione e svolgere tutta una serie di pratiche direttamente da casa.
Ma il nuovo sottosegretario all’innovazione Alessio Butti ha chiarito che questo strumento non piace molto al governo. Il problema è che lo Spid per tante fasce della popolazione è un vero e proprio limite. Sia gli anziani che tutti i cittadini poco avvezzi alla tecnologia hanno grandissime difficoltà ad utilizzare questo strumento.
Troppo macchinoso e tanti non lo sanno usare
Secondo Butti questa è una vera e propria discriminazione a danno degli anziani ma anche a danno proprio di tutti quegli italiani che non hanno facilità con l’utilizzo del computer e con l’utilizzo di questa tecnologia che effettivamente non è propriamente lineare ed amichevole. In realtà anche gli italiani più giovani o che comunque utilizzano normalmente la tecnologia incontrano tante difficoltà per tutta quella serie di codici necessari per attivare e utilizzare lo spid.
Parliamo di tanti codici e credenziali diverse veramente complicate e contorte. Anche tanti giovani effettivamente si lamentano di tutta la montagna di codici, PIN QR code e credenziali necessarie per attivare e utilizzare lo spid e quindi se i problemi ci sono per un giovane, figuriamoci per chi magari così giovane così avvezzo alla tecnologia non è.
Cosa lo sostituisce
Il governo infatti spera che la carta d’identità elettronica possa prendere il posto dello spid. Ma il problema è che anche la carta d’identità elettronica non è certamente semplice da utilizzare.
Tra l’altro anche la carta d’identità elettronica presenta numerosi problemi e tanti Italiani si lamentano anche di quella. Il fatto è che il governo vuole contemporaneamente lasciare lo strumento dell’identità digitale ma allo stesso tempo vuole cercare giustamente di offrire una risposta a quegli italiani che non ce la fanno più a utilizzare questi strumenti così complessi e contorti. Vedremo come evolverà questa situazione anche perché chi invece utilizza lo Spid tutti i giorni ha necessità di capire come dovrà regolarsi per il futuro.