Al giorno d’oggi sono state riconosciute diverse tipologie di diabiete che colpiscono le persone adulte. In alcuni casi la malattia è cronica e potrebbe rimanere per tutta la vita, ma in moltissimi altri la remissione è possibile. Secondo una ricerca il segreto è una dieta ferrea, basata sul digiuno intermittente e un radicale cambiamento del proprio stile di vita.
Secondo i dati ISTAT del 2020, le persone a cui è stato diagnosticato un tipo di diabete in Italia sono circa 3,5 milioni. Si tratta di circa il 5,9% dell’intera popolazione italiana, egualmente divisa tra uomini e donne. Il trend di diagnosi di diabete vede un lento ma apparentemente inesorabile aumento nel corso degli ultimi anni, con la percentuale di rischio che si alza con l’aumento dell’età. Una ricerca dello stesso anno dell’OMS rivela che in tutta la regione europea sono circa 62 milioni di persone che convivono con il diabete.
Questo aumento dei casi è dovuto allo stile di vita sempre più sedentario e tendente all’ingrassamento delle persone, così come l’aumento dell’età media della popolazione europea. In molti casi il diabete è una malattia cronica. Ovvero una malattia che non può essere mai del tutto curata, ma trattata in modo che i sintomi siano meno invasivi possibile. In molti altri casi, invece, la recessione del diabete è possibile. Le ricerche mediche in questo ambito sono numerose, provenienti da tutto il mondo, ma una recente ricerca pubblicata sulla rivista medica Jurnal of Clinical Endocrinology & Metabolism mostra una nuova via per curare il diabete in maniera efficace.
La ricerca viene dai laboratori cinesi della Hunan Agricultural University di Changsha, e mostra come una radicale modifica del proprio stile di vita possa aiutare a mettere in remissione la malattia. In particolare la ricerca rivela l’efficacia del regime alimentare definito CMNT, o Terapia Medica Nutrizionale Cinese, basata sul concetto di digiuno intermittente. Tale regime alimentare prevede che il soggetto faccia dei pasti solo in determinati momenti della settimana. In molti casi i medici che hanno portato avanti la ricerca consigliano un pasto ogni due giorni e solo entro una limitata finestra di tempo.
Questo permette non solo di alleggerire il volume di grasso di una persone, ma anche di abbassare il livello di emoglobina glicata, ovvero il parametro usato per stimare la glicemia media a lungo termine.
Con meno zuccheri nel sangue, il sintomi del diabete tendono ad alleviarsi e nel 90% dei casi testati durante la ricerca, coloro che utilizzavano farmaci per la riduzione del tasso glicemico hanno ridotto il dosaggio di utilizzo e nel 55% dei casi il diabete è andato in totale remissione. La ricerca è stata condotta su 36 persone con diabete per un periodo di 3 mesi in cui, come anticipato sopra, questi hanno potuto fare un pasto solo in determinate finestre di tempo ogni 2 giorni.
Secondo Dongbo Liu, uno dei firmatari della ricerca, questi risultati potrebbero impattare sulle oltre 537 milioni di persone in tutto il mondo che soffrono di diabete. Occorre però sottolineare come questo regime di nutrizione sia interessante per coloro che soffrono di un tipo di diabete non cronico. In questi casi potrebbe portare alla totale remissione, tuttavia in caso di diabete cronico la cura permetterebbe la riduzione del dosaggio di farmaci e un alleggerimento dei sintomi di una malattia altrimenti molto impattante sulla vita di tutti i giorni.
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