Arrivano delle belle novità per quanto riguarda le pensioni e vediamo come si fa ad andare in pensione con 22 anni di contributi e con un buon importo.
Nel 2023 c’è una possibilità molto interessante per andare in pensione. Oggi si parla tanto della riforma delle pensioni perché ci sono molte anticipazioni riguardo come funzioneranno le pensioni del 2023. Come vi abbiamo ampiamente raccontato sicuramente nel 2023 scattano tante uscite nuove per andare in pensione e ci sono anche tante conferme.
Si sta parlando molto delle nuove uscite pensionistiche previste dal governo Meloni eppure esiste una via che permette ai lavoratori di andare in pensione con 22 anni di contributi e ottenere comunque sia un buon assegno pensionistico. Tra l’altro questa via è già utilizzabile e sono proprio i CAF a sottolinearla. Vediamo come funziona.
Novità 2023 e strumenti già a disposizione
Con la nuova riforma delle pensioni dovrebbe arrivare la quota 103. Proprio la quota 103 permette di andare in pensione a 62 anni ma occorrono 41 anni di contributi. Sempre nel 2023 ci sarà anche la proroga di ape sociale e di opzione donna. Il problema di tutte queste misure è che richiedono sempre tanti anni di contributi.
Tutte queste misure nuove e vecchie nel 2023 consentono di andare in pensione ad un’età piuttosto giovanile e questo sicuramente è un piacere per i lavoratori che vogliono andare in pensione ma i contributi richiesti sono sempre tantissimi. Se pensiamo ad ape sociale per esempio servono 30 anni di contributi. E ape sociale è una di quelle uscite pensionistiche che richiede il numero minore di contributi quindi immaginiamo le altre.
Pochi contributi: come fare
Proviamo ad immaginare un soggetto che abbia cominciato a lavorare dopo l’anno 2000. Teoricamente nel 2023 potrebbe andare in pensione, ma come potrebbe fare ad andare in pensione con pochi contributi? Ricordiamo che la pensione di vecchiaia ordinaria si ottiene con 20 anni di contributi e 67 anni di età ma che abbia cominciato a lavorare nel 2021 e abbia anche 22 anni di contributi deve però avere una condizione in più.
Infatti se l’assegno pensionistico non arriva ad almeno 750 euro al mese la pensione non si può avere. Ma per chi è privo di contributi al 1996 c’è però sempre la possibilità della pensione anticipata contributiva. La pensione anticipata contributiva si ha con 64 anni di età e 20 anni di contributi ma anche in questo caso l’importante è arrivare a un determinato assegno. Quindi il limite è sempre l’assegno che si riesce ad avere.
Il limite dell’assegno pensionistico
Infatti se l’assegno non corrisponde ad 1,5 volte l’assegno sociale o a 2,8 volte l’assegno sociale a seconda della misura prescelta ecco che questa non può concretamente scattare. Quindi questo ci ricorda che anche se riguardo le pensioni si parla sempre di età e di contributi è anche proprio l’assegno che si riesce ad avere che in tanti casi può essere il concreto discrimine tra una misura che si può utilizzare ed una misura che invece concretamente non si può utilizzare.