Anche il mondo della moda apre alla blockchain ma il crollo delle criptovalute deve far riflettere
La trasparenza e lo sviluppo sostenibile rappresentano la nuova frontiera del settore della moda. Acquistare un capo dalla provenienza certa significa dargli un surplus di valore rispetto alla concorrenza. L’Italia è un paese guida nel asset della moda. Il marchio Made in Italy oggi vuol dire garanzia di qualità e trasparenza. Non a caso i prodotti provenienti dal nostro Paese vengono esportati in tutto il mondo e fanno tendenza.
Una recente ricerca dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano ha evidenziato che il 67% degli italiani è disposto a pagare dal 5% al 20% in più per un prodotto di origine italiana certa e garantita. Chiaramente più è alta la qualità e più c’è il rischio di contraffazione sul mercato. Un problema che danneggia molte aziende di moda alle quali vengono a mancare cospicui ricavi da questo cosiddetto mercato parallelo. Per evitare ciò, garantendo trasparenza sulla filiera produttiva e non solo, molti marchi si stanno affidando alla blockchain.
La tecnologia blockchain è un meccanismo di database avanzato che permette la condivisione trasparente di informazioni all’interno di una rete aziendale. Un database blockchain archivia i dati in blocchi collegati tra loro in una catena. I dati sono cronologicamente coerenti perché non è possibile eliminare o modificare la catena senza il consenso della rete. Grazie alla blockchain tutto avviene in via virtuale garantendo sicurezza della transazione tra venditore e compratore garantendo la qualità e la provenienza del prodotto. La digitalizzazione dei capi d’abbigliamento è dunque il futuro. Di questo passo verranno però sempre di più favoriti i grandi marchi che potranno permettersi questa tecnologia avanzata al cospetto dei piccoli esercizi commerciali i quali sono destinati lentamente alla chiusura anche per il dilagare del commercio online.
C’è somiglianza tra i due mondi. Anche quando iniziarono a farsi avanti le criptovalute il mercato finanziario sembrava avviarsi verso una nuova era. Al boom iniziale, accompagnato anche dalla curiosità, le criptovalute hanno poi fatto registrare un lento declino con disinvestimenti importanti da parte di chi ci aveva creduto. In questo momento la tecnologia blockchain sta avanzando proprio come i vecchi bitcoin. Va detto che questa nuova frontiera rappresenta comunque delle criticità. Se da un lato chi custodisce i dati ha un livello di sicurezza alto, la rete blockchain resta comunque non sicura al cento per cento perchè ogni dispositivo dell’acquirente finale potrebbe essere facilmente attaccabile da hacker i quali potrebbero manomettere la rete causando non pochi problemi.
La digitalizzazione inoltre non sembra essere accessibile a tutti. Nel caso della blockchain escluderebbe di fatto anche quella fascia di persone che non hanno un buon rapporto con l’informatica. Inoltre, nel caso della moda, i capi d’abbigliamento seguono una tendenza che molto spesso si esaurisce nel giro di poco tempo. La novità resta comunque intrigante anche se causerebbe un danno economico per i piccoli negozianti che non potranno permettersi dei sistemi tecnologici così avanzati e soprattutto costosi. Sicuramente la blockchain serve per garantire la qualità del prodotto ma siamo proprio sicuri che avrà un futuro? Guardando i bitcoin qualche dubbio viene.
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