Carburanti, adesso è finita la tregua. Una notizia che davvero non ci voleva, arrivata nel momento meno propizio. Quali le conseguenze?
E’ proprio vero che le brutte notizie non viaggiano mai da sole. In questo 2022 devono aver organizzato una riunione come mai avvenuto in precedenza. Ne stanno arrivando a frotte, una peggiore dell’altra. La guerra scoppiata tra la Russia e l’Ucraina, la crisi energetica, “esplosa” come un naturale bubbone spuntato sotto le ascelle del conflitto, il caro – bollette, la crisi economica, l’inflazione alle stelle ed ora…
Ed ora la notizia che i prezzi del carburante inizieranno a risalire, dopo la pausa provvidenziale dovuta all’intervento diretto del governo presieduto da Mario Draghi. Il tempo è scaduto, la tregua è finita. Il tutto nel periodo che ci porterà alla festività natalizie. Siamo proprio sicuri che il termine di questa tregua non sia legato al periodo che sta per arrivare?
Carburanti, tregua finita proprio nel periodo natalizio
“A pensar male del prossimo si fa peccato ma spesso ci si indovina“, una frase celeberrima solitamente, ed erroneamente, attribuita al senatore Giulio Andreotti. E’ stato lo stesso politico a smentire che quella frase non era sua, ma che l’aveva sentita per la prima volta quando è stata pronunciata dal cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani, vicario di Roma, nel 1939. Lo stesso cardinale aveva rivelato, a sua volta, che la frase non era nemmeno sua, bensì del vero autore cui va attribuita la paternità, ovvero Papa Pio XI.
Il sospetto che il termine della tregua, arrivato pressoché in prossimità delle festività natalizie, ovvero quando tante famiglie hanno già organizzato più o meno brevi periodi di vacanza, non sia del tutto casuale è “abbastanza” forte. La maggior parte degli spostamenti avviene sulle quatto ruote “familiari” e questo comporterà un ulteriore aggravio delle spese preventivate, in un periodo in cui le spese che crescono a dismisura non mancano di certo. Tempismo perfetto.
Come accennato in precedenza, per contrastare il caro carburanti ed alleggerire la morsa della crisi, il governo presieduto da Mario Draghi aveva provveduto, nel mese di marzo, al taglio momentaneo delle accise su benzina e diesel fino al 31 dicembre 2022. Nell’ultimo mese, però, lo sconto passa da 30,5 centesimi a 18,3 centesimi. Pertanto questo comporterà un aumento del costo del carburante sia per quanto riguarda la benzina, sia il diesel. Ma di quanto aumenterà il carburante?
La risposta del Codacons
Secondo il Codacons la riduzione del taglio delle accise non farà altro che provocare un inevitabile ed immediato rialzo dei prezzi di benzina e diesel alla pompa “di 12,2 centesimi al litro e una maggiore spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui a famiglia“. Quello che sembra evidente è che sui carburanti si sta attuando una forte speculazione.
Le quotazioni del petrolio sono tornate le medesime del 2021 prima dello scoppio del conflitto russo – ucraino, ovvero intorno ai 90 euro a barile. Allora i prezzi del carburante superavano di poco l’1,5 euro al litro, oggi ci stiamo avvicinando ai 2 euro al litro. Certo qualcosa non torna. “A pensar male del prossimo si fa peccato ma spesso ci si indovina“, a meno che il prossimo non ci spieghi cosa sta effettivamente accadendo.