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ISEE 2023: cambia tutto sul rinnovo e l’Assegno Unico diventa automatico

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Stefano Vori

ISEE 2023, arrivano cambiamenti importanti che si ripercuoteranno anche sull’assegnazione dell’Assegno unico universale. Quali?

Il governo di Giorgia Meloni ha impresso una forte accelerata sulle politiche riguardanti la famiglia a 360°. L’importante misura dell’Assegno unico universale è stato ovviamente ripreso a piene mani dal nuovo esecutivo con il preciso intento, però, di rafforzarlo, andando a modificare i parametri legati al modello ISEE.

Pasquale Tridico
ISEE 2023 (I Love Trading)

Nelle intenzioni della premier vi è infatti la volontà di aumentare gli importi spettanti ai nuclei familiari con figli. Nella Legge di Bilancio 2023 dovrebbero essere contenute le novità riguardanti l’assegno unico universale e gli aumenti che potrebbero riguardarlo.

ISEE 2023 ed Assegno unico universale

Quella dell’Assegno unico universale è una storia che parte da lontano. Era il 2014 quando il parlamentare del Partito Democratico, Stefano Lepri ha iniziato a pensare a come riordinare, ed ulteriormente potenziare, le politiche riguardanti i figli a carico cercando di racchiudere in un’unica misura le diverse detrazioni fino allora esistenti per i figli a carico, comprensivi di ulteriori benefit. Il premier in quel momento era Matteo Renzi. Un nome che sembra essere una costante riguardo il tema dell’Assegno unico universale.

Infatti l’ex premier lo ritroviamo protagonista nell’agosto del 2019 con il secondo governo presieduto da Giuseppe Conte, a maggioranza Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Il Pd raggiunge l’importante obiettivo di veder confermato l’Assegno unico come priorità dell’agenda di governo. Pochi giorni dopo Matteo Renzi abbandona il Partito Democratico e fonda Italia Viva. Con lui vi è anche Elena Bonetti, che il 19 ottobre, durante la Leopolda, lancia il Family Act. Per le politiche familiari un cambiamento importante. L’assegno unico diventa universale.

L’Assegno unico acquisisce il concetto di universalità, prevedendo una parte fissa per tutti e una a crescere per i redditi bassi, il tutto regolato dal modello ISEE. Siamo ormai alla fine del 2022, ma come regolarsi per la richiesta dell’assegno unico universale per l’anno 2023? L’INPS che, ricordiamolo, è l’ente che eroga la misura ha nel frattempo pubblicato un comunicato in cui informa che coloro i quali hanno beneficiato dell’assegno unico universale nel 2022, non dovranno presentare alcuna domanda per proseguire ad usufruirne, mentre coloro invece che non ne hanno beneficiato, potranno inoltrare la richiesta fino al 28 febbraio 2023.

Parla l’INPS

I dati forniti dall’INPS rivelano quanto importante sia la misura entrata in vigore nel marzo del 2022. Nell’arco temporale tra marzo ed ottobre 2022 sono stati distribuiti 10,3 miliardi di euro ed i nuclei familiari che hanno percepito la misura sono 5,6 milioni per un totale di quasi 9 milioni di figli (8,9 milioni). L’importo mensile medio è stato di 233 euro e 145 euro per ciascun figlio a carico.

Sempre i dati INPS ci informano che circa il 47% dei beneficiari ha un reddito inferiore ai 15000 euro, mentre il 20% non ha presentato il modello ISEE. Questo fa si che chi non presenta il modello ISEE, oppure il cui importo è superiore ai 40000 euro, riceverà la misura nel suo contributo minimo, ovvero 50 euro al mese per ciascun figlio, mentre chi presenta un ISEE inferiore ai 15000 euro, l’importo mensile risulta di 175 euro per ogni figlio.

Donna incinta con figlia
ISEE 2023 (I Love Trading)

Il governo presieduto da Giorgia Meloni è pronto pertanto ad investire parte delle, poche, risorse a disposizione per aumentare gli importi dell’assegno unico universale attraverso una “rilettura” meno rigida del modello ISEE.

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