Il governo Meloni intende spingere gli italiani a tornare a fare figli.
Proprio per questo arriva una ricca novità sul maxi aiuto alle famiglie del 2023. Questo maxi aiuto ingloba il nuovo assegno unico potenziato e il nuovo bonus nido. Cerchiamo di capire questa ricca novità.
Come sappiamo ormai da tanti anni le famiglie italiane fanno sempre meno figli. Su questo sito già prima che arrivasse il governo Meloni abbiamo sottolineato con forza come in un paese con uno stato sociale praticamente assente come il nostro, non deve stupire che le famiglie non abbiano il coraggio di fare i figli.
Infatti se nei paesi del nord Europa le famiglie che decidono di mettere al mondo dei bebè sono aiutate e sostenute e sanno che anche in condizioni di difficoltà economiche avranno sempre lo Stato dalla loro parte, in Italia decisamente non è così. Ma vediamo la novità per quello che riguarda l’anno prossimo. L’assegno unico universale infatti dall’anno prossimo aumenta del 50%.
L’aumento del 50% sull’assegno unico però si potrà avere soltanto per quelle famiglie che abbiano un bambino entro il primo anno di età oppure che abbiano almeno tre figli. Invece per tutti gli altri l’assegno unico aumenta soltanto del 7,3%.
Non ci sarà bisogno di chiedere nuovamente l’assegno unico se l’INPS è già in possesso dell’ISEE della famiglia in questione e se lo stesso ISEE non cambia nel 2023. In tutti gli altri casi invece si sarà bisogno di richiedere nuovamente l’ISEE e poi l’assegno unico sarà erogato automaticamente.
Ma vediamo la novità del bonus nido. Il bonus nido viene riconfermato per il 2023 e vediamo le fasce previste dal governo e dall’INPS. Il bonus nido infatti arriva ad erogare fino a €3000 per coprire le spese del nido pubblico oppure del nido privato. Infatti il bonus nido corrisponde ad 11 rimborsi erogati proprio per undici mensilità del nido pubblico oppure del nido privato.
Se la famiglia arriva ad un ISEE entro i 25 mila euro l’INPS può erogare tremila euro. Se invece la famiglia arriva ad un ISEE di 40.000 euro il bonus si attesta a 2.500 euro. Se invece la famiglia supera l’ISEE dei €40.000, l’INPS eroga soltanto 1.500 euro. Ma un altro aiuto importante è anche un supporto specifico presso la propria abitazione.
Questo è un aiuto molto particolare che però ha bisogno di un’apposita attestazione del pediatra che vada proprio a dimostrare che il bambino sia impossibilitato per ragioni mediche a frequentare gli asili nido. Grazie a questi forti aiuti il governo Meloni ritiene di spingere nuovamente le famiglie italiane a mettere al mondo dei bambini. Sarà interessante vedere nei prossimi anni se effettivamente questi bonus e soprattutto il tanto atteso quoziente familiare riusciranno effettivamente ad invertire il trend della grave denatalità che colpisce il nostro paese.
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