Reddito Alimentare, una nuova misura per sostenere le famiglie in difficoltà in questo periodo particolarmente travagliato. Un sorriso ed una speranza in più.
A leggere determinati numeri sembra di essere ritornati indietro di decenni. Ai primi anni dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. In tanti infatti si chiedono se sia davvero possibile che qui da noi, in Italia, vi siano quasi quattro milioni di persone che non hanno di che mangiare e che non mangerebbero se non vi fosse qualcuno, ogni giorno, a sostenerle.
E mentre vi sono milioni di persone e centinaia di migliaia di bambini che non hanno da mangiare, vi sono numeri altrettanto agghiaccianti riguardanti le quantità di cibo che viene gettato nella spazzatura. Uno spreco indicibile ed inaccettabile, proprio perché sono in troppi a non avere cibo da mettere in bocca. Un’iniziativa del Partito Democratico, però, potrebbe invertire questa intollerabile tendenza. Come?
Reddito alimentare, un’idea…
Sarà per via di una crisi che stiamo scontando sulla nostra pelle come mai prima d’ora, che ogni giorni ci vengono forniti numeri che spaventano. Dietro ogni singolo numero vi sono delle persone, donne e uomini, giovani e meno giovani, spesso minorenni che, a questa crisi, stanno pagando un prezzo terribilmente alto.
Numeri, o meglio, persone e storie che abbiamo sempre associato ad altri paesi, mai al nostro. Eppure anche in Italia, settima potenza industriale del mondo, c’è chi non mangia a sufficienza, in maniera regolare e corretta. E c’è anche chi non mangia affatto.
I numeri delle persone che hanno bisogno di un aiuto per mangiare, che sia una mensa o un pacco alimentare, sono sempre più in aumento. Si parla di tre milioni di donne e uomini e di ben 600 mila bambini, persone che hanno troppo poco denaro, o non lo hanno affatto, per poter acquistare beni alimentari di prima necessità.
Che si deve realizzare!
Accanto ai numeri che ci raccontano di come milioni di nostri connazionali non abbiano nulla da mangiare, se ne affiancano altri parimenti terribili che ci dicono come 230mila tonnellate di cibo invenduto, nell’ambito della grande distribuzione alimentare, vengano poi gettate nella spazzatura.
Due enormi vergogne, l’una di fronte all’altra. Chi non ha da mangiare e cibo gettato nella spazzatura. E se queste due enormi macchie nere s’incontrassero? E’ quello che ha pensato il deputato del Partito Democratico, Marco Furfaro, che ha proposto di introdurre un Reddito alimentare, per aiutare concretamente chi non ha di che vivere.
La proposta è contenuta all’interno di un emendamento alla Legge di Bilancio e prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro. Tale somma sarà necessaria per finanziare il reddito alimentare e combattere, contemporaneamente, sia la povertà che gli sprechi alimentari.
Secondo il promotore dell’iniziativa il reddito alimentare avrebbe un costo assai contenuto, dal momento che non vi è alcun esborso diretto di denaro. I generi alimentari di prima necessità recuperati dalla grande distribuzioni verrebbero poi opportunamente redistribuiti a chi è in difficoltà attraverso collaborazioni specifiche con il Terzo Settore. La stessa cifra di 50 milioni e cure mediche a seguito di tale deficienze. La proposta è stata avanzata, vedremo se rientrerà nella Legge di Bilancio definitiva.