Addio medici. Sono numeri impressionanti quelli resi noti dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici. Rischiamo tutti di rimanere senza medici.
Ma davvero rischiamo tra cinque anni di rimanere senza medici? Davvero esiste questo pericolo? Da quanto comunicato dalla Federazione degli Ordini dei Medici il rischio è più che concreto. Tra cinque anni 100000 medici potrebbero abbandonare il Servizio Sanitario Nazionale e le conseguenze sono facilmente immaginabili.
Per la Federazione degli Ordini dei Medici la politica fa finta di niente. Non capisce, o fa finta di non capire, quanto grave sia la situazione e quali conseguenze potrebbe portare un protrarsi all’infinito di questa insostenibile situazione. Un video in onda sui social e nelle sale cinematografiche fa il punto della situazione.
Allarme e serene spiegate. La Sanità lancia il suo grido di allarme. La domanda che potrebbe essere posta è: Dov’è la sorpresa? Il nostro “benedetto, assurdo bel paese” è un luogo che non soltanto non ha memoria, ma non impara, minimamente, dai propri macroscopici sbagli. Per decenni, unitamente o separatamente, Scuola e Sanità sono stati i due serbatoi preferenziali dove attingere fondi da indirizzare chissà dove, magari per portare a termine operazioni lungimiranti e proficue come il salvataggio di Alitalia.
Il tempo, però, è sempre, ostinatamente e maledettamente, galantuomo e ha presentato il suo conto. Lo ha presentato nel 2020, quando in Italia è arrivata la pandemia di Covid – 19. E’ scoppiata lì dove si pensava risiedesse la sanità migliore d’Italia, più privata che pubblica, così come le politiche regionali avevano deciso nei decenni precedenti. Quel disastro è rappresentato perfettamente dalla bare che sfilano lungo le strade di Bergamo, la città martire della pandemia italiana.
Ora la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fneomceo) ha iniziato a far sentire la sua voce ed i suoi numeri fanno paura. Tra il 2010 e il 2020 in Italia sono stati chiusi 111 ospedali, 113 Pronto soccorso e tagliati 37000 posti letto. All’interno delle diverse strutture ospedaliere mancano quasi 30000 professionisti sanitari. Si stima, inoltre, che tra strutture ospedaliere e lungo il territorio manchino oltre 20000 medici: 4500 nei pronto soccorso, 10000 nei reparti ospedalieri, 6000 medici di medicina generale.
Una situazione che sembra essere giunta ad un punto di non ritorno. La fotografia più nitida del momento attuale della nostra sanità può essere rappresentato dalla fuga dei camici bianchi dagli ospedali. Secondo i dati in possesso di Annao – Assomed, circa 8000 medici hanno presentato le loro dimissioni, ritenendo non più tollerabili le condizioni di lavoro in cui erano costretti ad esercitare la loro professione nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Al fenomeno descritto delle dimissioni volontarie dal Servizio Sanitario Nazionale, si aggiungono in pensionamenti di circa 3000 medici di famiglia, di cui soltanto 1/3 è stato rimpiazzato. Problemi che, come detto in precedenza, la pandemia di Covid – 19 ha portato alle estreme conseguenze. Il lavoro senza soluzione di continuità con turni che duravano intere giornate, ha portato buona parte del personale sanitario ad un livello elevatissimo di stress.
In quel terribile periodo li abbiamo chiamati tutti: Eroi. Forse è giunto il momento che qualcuno si ricordi di loro, della Sanità pubblica e che si ritorni ad investire su un settore di “vitale” importanza.
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