Obesità, un fenomeno che per anni sembrava non riguardasse il nostro paese. Ora invece anche in Italia il problema risulta in netta crescita.
Obesità, un fenomeno che anche qui da noi sta assumendo numeri e contorni preoccupanti. Un problema che ne contiene tanti altri al suo interno. Una matrioska piena di malesseri.
Il cibo e la cattiva alimentazione sono soltanto la punta di un iceberg sui cui fondali sono poggiate le più diverse situazioni di disagio. Occorre partire da lì, poiché risolte quelle problematiche esistenziali, il cibo malsano sparirà insieme ai problemi.
Per tanti anni sembravamo chiusi nella nostra torre d’avorio. Belli, dai fisici asciutti, grazie alla mitica dieta mediterranea. Quando incrociavamo i turisti stranieri che mangiavano improbabili panini e bevevano bevande dai coloro strani, pensavamo “noi mai come loro”. I tempi sono cambiati, ormai il mondo è un’unica, enorme metropoli. Ce lo ha fatto comprendere bene un virus che è partito dalla Cina e ci ha messo poche ore per sbarcare in Europa e quindi anche da noi.
La globalizzazione ha cambiato tutto. Ci vestiamo, pensiamo, condividiamo gli stessi gusti musicali con i nostri coetanei che vivono in Australia o in Norvegia. E ci si scambia le stesse cattive abitudini alimentari ma, soprattutto, gli stessi stati d’animo, le stesse paure, le medesime insicurezze e male di vivere. L’obesità sembra una sorta di compendio di tutto questo male di vivere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato un rapporto che riguardava in maniera specifica il tema dell’obesità i cui numeri sono particolarmente allarmanti.
Da tale rapporto emerge come il 59% degli adulti europei sia in sovrappeso ed addirittura 1 bambino su 3, pressoché equamente divisi tra maschi e femmine, è in sovrappeso o affetto dall’obesità. Ormai non ci si può più nascondere dal momento che l’obesità è considerata, a tutti gli effetti, una malattia. A rendere il quadro ancora più drammatico la sottolineatura di come l’obesità sia tra le cause principali di morte e disabilità. I decessi per tali patologie raggiungono, ogni anno, quota 1,2 milioni.
Anche sotto questo aspetto la pandemia di Covid – 19 ha fatto molti danni. La quarantena coatta per evitare il contagio ha avuto l’effetto deleterio di impigrire tutti. Si sono perse le sane abitudini quotidiane, o quasi, come le passeggiate all’aria aperta. La “devastante” pigrizia ed il cibo “spazzatura” aumentano il rischio di obesità. Ma vi sono anche altre motivazioni scatenanti, forse ancora più gravi.
Lo stress e l’insonnia possono essere altre gravi cause scatenanti. Le ore serali e notturne diventano particolarmente pericolose poiché sono quelle in cui è più facile che si arrivi ad alimentarsi con cibi meno salutari. Quella che notoriamente viene chiamata “fame nervosa”, consistente nell’assumere una quantità di cibo non richiesto dal nostro fabbisogno.
Segnali, piccoli e grandi, di un malessere profondo. Occorre pertanto aprire, ad una ad una, queste matrioske che contengono vite e mondi ricchi di contraddizioni, di fratture apparentemente insanabili, ma che è obbligatorio tentare di sanare. Per il loro bene e per il bene di coloro che gli vogliono bene.
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