Con la fine del reddito di cittadinanza l’assegno unico universale è rimasta effettivamente l’unica misura a sostegno delle famiglie.
Ma tante cose cambiano per l’assegno unico universale nel 2023: si è parlato di aumenti ma si è parlato anche di rinnovi automatici e la gente è estremamente confusa. Molti per esempio credono che l’assegno unico universale sarà aumentato a tutti del 50% l’anno prossimo, ma questo non è vero. Così come per esempio molti sono confusi sul fatto se ci dovrà essere un rinnovo automatico oppure se di nuovo bisognerà fare tutta la solita noiosa e assurda trafila per ottenere l’assegno unico universale.
Quindi con le ultime comunicazioni dell’INPS effettivamente c’è chiarezza su tutti questi punti ed è importante capire come cambia questo prezioso strumento per le famiglie. Mentre tante famiglie italiane chiedono con forza il reddito di base universale perché letteralmente non ce la fanno più, l’assegno unico universale e arriva soltanto alle famiglie che hanno i figli.
Le tante novità sull’Assegno Unico nel 2023
L’assegno unico universale è stato introdotto dal governo Draghi. L’assegno unico universale nasce nel marzo 2022 e viene erogato in proporzione al numero dei figli ma anche all’isee. In sostanza le famiglie con un ISEE più basso e con un maggior numero dei figli avranno un assegno unico più forte.
Ma l’assegno unico per come l’ha concepito medio Draghi è in vigore fino a marzo del 2023 perché poi a marzo del 2023 cambierà tutto. Innanzitutto l’assegno unico aumenta del 50%, ma soltanto a quelle famiglie che abbiano un ISEE entro i 40 mila euro. Questo aumento spetta soltanto alle famiglie che abbiano un figlio entro il primo anno di età oppure alle famiglie che abbiano tre figli o più.
Ecco come funzionano gli aumenti e la richiesta
L’assegno unico universale spetta a tutte le famiglie che abbiano i figli entro i 21 anni ma già dal settimo mese di gravidanza spetta l’assegno unico. In teoria l’assegno unico universale spetta soltanto dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni, ma spetta anche fino ai 21 anni se il ragazzo sta continuando un percorso di studio o di formazione lavorativa oppure risulta disoccupato e in cerca di lavoro o svolge servizio civile.
Ma il vero e proprio dilemma è se l’assegno unico universale sarà rinnovato in modo automatico oppure ci sarà bisogno di presentare la nuova domanda. Innanzitutto bisogna chiarire che per le famiglie l’assegno unico aumenterà soltanto del 7,3%, proprio perché l’aumento del 50% spetta soltanto alle famiglie con tre figli e dei quali uno sia di età inferiore all’anno. Ma il 28 febbraio scadrà la domanda che è stata presentata all’inizio di quest’anno.
Alcuni devono chiederlo ed altri no
E quindi molti si chiedono se si dovrà ripresentare la domanda oppure no. L’INPS ha dato una risposta molto chiara perché il rinnovo automatico ci sarà ma soltanto in un caso. L’unico caso in cui non ci sarà bisogno di ripresentare la domanda è se l’INPS ha già l’ISEE della famiglia e se l’ISEE nel 2023 non è cambiato rispetto all’anno passato. Quindi se l’INPS è già in possesso della certificazione ISEE del nucleo familiare e se questa è rimasta identica nel 2023 non ci sarà bisogno di chiedere il rinnovo, ma in tutti gli altri casi il rinnovo sarà assolutamente indispensabile.