La Naspi è un aiuto preziosissimo e da gennaio questo aiuto diventa ancora più ricco. Il tema del lavoro in Italia è un tema delicatissimo.
Infatti la disoccupazione specialmente al Sud è tremendamente alta e purtroppo chi non riesce a trovare lavoro non ha più il sostegno del reddito di cittadinanza che viene tolto dal governo Meloni. Di conseguenza la Naspi diventa assolutamente un ausilio fondamentale e cerchiamo di capire come cambia nel 2023.
La Naspi nel 2023 (proprio a partire da gennaio) subirà un aumento. Innanzitutto proprio nel mese di dicembre arriveranno le nuove erogazioni di assegno unico naspi e reddito di cittadinanza. Ma proprio la preziosa Naspi da gennaio arriva a godere di un sostanzioso aumento. La Naspi nasce proprio nel 2015. Infatti proprio con un apposito decreto è stata prevista l’indennità mensile di disoccupazione.
Come funziona e come cambia nel 2023
Come sappiamo la Naspi spetta per legge a tutti quei lavoratori che hanno perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà. Quindi la Naspi possono chiederla coloro i quali hanno sottoscritto contratti di lavoro subordinati come apprendisti ma anche il personale del comparto artistico e ovviamente i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni, la naspi per esempio non può essere richiesta dai dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni o dagli operai agricoli.
Infatti chi rientra in queste tipologie di lavoro può presentare domanda all’INPS anche in maniera autonoma oppure rivolgendosi al CAF. Ma le novità per quello che riguarda la Naspi sono molteplici e sono molto importanti. Innanzitutto c’è l’aumento da gennaio del 2023 a causa dell’inflazione.
Gli aumenti forti e le polemiche
Questo aumento si chiama perequazione e interviene ogni anno per adeguare vari trattamenti INPS, tra i quali anche la Naspi, all’inflazione. Di solito la perequazione è bassissima ma in questo terribile 2022 l’inflazione è stata tremenda attestandosi addirittura al 12%. Il governo ha deciso un adeguamento della naspi pari al 7,3% in più. Tuttavia le polemiche non mancano perché la naspi viene aumentata del 7,3% mentre l’inflazione al 12% e quindi l’aumento non appare adeguato.
Quindi la cifra massima erogata a titolo di Naspi aumenta da 1.360,77 a 1.460,10 euro. Quindi si tratta di aumenti già approvati nell’ambito delle prime misure adottate dal governo e dunque basterà attendere gennaio per poter beneficiare di questi ricchi aumenti. Il problema però è che quando il periodo della Naspi finisce, fino ad oggi si poteva chiedere il reddito di cittadinanza se proprio non si riusciva a trovare lavoro, mentre dal 2023 e soprattutto dal 2024 questa opzione purtroppo non ci sarà più.
Cosa fare quando finisce la Naspi
Il governo Meloni è molto determinato nel chiudere gradualmente l’esperienza del reddito di cittadinanza. Tuttavia non si può escludere che nuove misure possano essere messe in capo a favore di chi alla fine del periodo della Naspi non abbia ancora trovato un’occupazione.
Anche perchè con il periodo che sta vivendo l’economia italiana questo è decisamente complesso. Infatti i timori di recessione sono sempre più forti.