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Paura per le pensioni 2023: quasi impossibili con 20 anni di contributi. L’INPS non perdona: tutti gli esempi

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Gianluca Merla

Poca speranza per questa categoria di lavoratori. Pensioni 2023 quasi impossibili con soli 20 anni di contributi

Quello delle pensioni risulta essere ancora il tema principe nel nostro Paese. Purtroppo, infatti, molti lavoratori fanno fatica a concludere il proprio rapporto lavorativo in vista dell’assegno in tempi brevi e consoni alla loro età. Proprio per questo, molti governi e maggioranze si sono spesso spaccata su questo tema così divisivo e difficile da affrontare.

Pensioni 2023: quasi impossibili con 20 anni di contributi, stangata INPS, esempi anni
(Pensioni, impossibile con 20 anni di contributi) Ilovetrading

Non sembrano esserci però miglioramenti sotto questo punto di vista e il prossimo anno le cose potrebbero andare male per parecchie categorie di lavoratori italiani. Tra retribuzione e anni di contributi, infatti, una particolare categoria avrà mota difficoltà con le pensioni 2023, le quali diventano quasi impossibile con soli 20 anni di contributi. È attesa, infatti, una stangata da parte dell’Inps che potrebbe fare davvero molto male a chi vorrebbe andare in pensione.

Pensioni 2023 quasi impossibili con 20 anni di contributi

Andare in pensione nel nostro Paese non sembra una questione affatto facile. Per molti lavoratori, infatti, questo passaggio burocratico risulta essere particolarmente complicato rispetto ad altri. In particolare, i cittadini nati nel 1961 sono finiti sotto l’occhio del governo che vorrebbe attuare la riforma di Quota 41. Questa misura potrebbe essere rivolta ad un certo numero di categorie, tra cui appunto coloro che sono nati in una certa data.

I lavoratori che sono nati nel 1961, e che vorrebbero avvicinarsi dunque finalmente alla pensione, possono pensare di poter usufruire di una particolare possibilità offerta dal governo. Quota 41, infatti, rappresenta una buona possibilità di ricevere finalmente il tanto atteso assegno, ma solo se nati nel 1961 e dopo aver maturato almeno 41 anni di contributi. Anche in questa manovra si prevede l’inserimento del vincolo della contribuzione effettiva, la quale prevede la possibilità di andare in pensione con Quota 41 per coloro che hanno, appunto, 35 anni di contributi effettivi da lavoro, rispetto ai 41 necessari.

Pensioni 2023: quasi impossibili con 20 anni di contributi, stangata INPS, esempi anni
(Pensioni, impossibile con 20 anni di contributi) Ilovetrading

Ma la cosa si complica per chi ha dei requisiti differenti. Le pensioni 2023 saranno quasi impossibili per quei lavoratori con soli 20 anni di contributi. Queste categorie, infatti, soffriranno particolarmente il cambio delle regole e delle misure previdenziali messe in campo dal governo. I cittadini nati nel 1961 potranno invece usufruire di Quota 41 in quanto nel prossimo anno (il 2023) avranno raggiunto finalmente l’età pensionabile. Ad oggi le alternative esistenti a Quota 41 non ci sono, in quanto a 62 anni di età, il prossimo anno, non sarà più possibile usufruire di Quota 100.

Pensioni 2023, le altre possibilità

Dal prossimo anno Quota 100 verrà eliminata per mancanze di risorse nelle casse dello Stato. Il 31 dicembre 2022, infatti, scadrà Quota 100 e Quota 102, le quali permettevano di andare in pensione a 64 anni. Entrerà dunque in vigore Quota 41, la quale ad oggi non sembra avere particolari e più convenienti alternative.

Chi è nato nel 1961, in definitiva, potrà aspirare al pensionamento se soddisfa i requisiti che abbiamo appena visto. In alternativa può pensare alla pensione anticipata ordinaria. Tuttavia, per questa misura serviranno 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi (per le donne).

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