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Pace fiscale 2023: date e cartelle che rientrano e rabbia degli esclusi

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Stefano Vori

Pace fiscale 2023, per molti ma non per tutti. Infatti la rottamazione delle cartelle voluta dal governo Meloni non favorisce in egual misura chi ha cartelle esattoriali da saldare.

E’ in fase di partenza quella misura che, garbatamente ed elegantemente, è definita come “pace fiscale”. Al di là della denominazione, più o meno appropriata, a tale misura governativa, sta di fatto che ancora mancano alcuni dettagli non irrilevanti che, presumibilmente, verranno inseriti, motivati e chiariti da qui ai prossimi giorni.

Pace fiscale 2023
Pace fiscale 2023 (I Love Trading)

Da quel che si può dedurre dalle prime informazioni che il governo di Giorgia Meloni ha già annunciato a proposito di tale misura è che parte della rottamazione delle cartelle, ovvero quelle di importo inferiore ai 1000 euro, favorirà più alcuni che altri. Ma perché questo?

Pace fiscale 2023, per molti ma non per tutti

Non ha ancora i connotati precisamente delineati, ma i tratti essenziali si scorgono già in maniera evidente. La cosiddetta Pace fiscale, come ama definirla Matteo Salvini, tra poco inizierà a muovere i suoi primi passi, tra tanti sorrisi ed altrettanti mugugni. Perché, a quanto è dato capire dalle prime indicazioni pervenute dall’esecutivo, sarà una pace gradita a molti ma che non piacerà ad un’eguale, se non maggiore, fetta di coloro che devono “qualcosa” allo Stato.

Nel grande calderone di cartelle esattoriali da sanificare vi sono quelle che numericamente rappresentano la maggioranza assoluta. Per intenderci quelle il cui debito contratto non raggiunga i fatidici 1000 euro. La rottamazione delle cartelle messa in campo dal governo di Giorgia Meloni dovrà comunque definire ulteriormente dei perimetri entro i quali muoversi. A grandi linee questo lavoro già è stato fatto, ma ancora mancano alcuni elementi che dovranno definire al meglio il quadro della misura.

Ma cosa comporterà realmente questa “pace fiscale”? Farà si che molti contribuenti vedranno cancellata per sempre la loro situazione debitoria oppure verrà loro concessa l’opportunità di un pagamento facilitato attraverso le agevolazioni che sono state previste con saldo e stralcio. All’interno di questa sanatoria extra – large potranno quindi trovare spazio cartelle esattoriali, bolli auto e multe con debiti maturati inferiori a 1000 euro. Per poter poi essere completamente azzerate e cestinate, le pendenze devono però essere state emesse nel periodo che va dal 1° gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2015.

Quali tasse potranno essere cancellate?

Ribadiamo che l’azzeramento automatico del debito è valido soltanto per le cartelle inferiori a 1000 euro, da considerarsi per ciascun debito o multa. E riguarderà:

  • Tari, Tassa sui rifiuti;
  • IRPEF;
  • IVA;
  • IRES;
  • IMU, tassa sulla prima casa;
  • Multe stradali;
  • Bolli auto non pagati;
  • Tasse regionali o comunali non saldate
Pace fiscale 2023
Pace fiscale 2023 (I Love Trading)

Pertanto non tutte le tipologie di sanzioni e di cartelle esattoriali inviate per motivi diversi, e magari più gravi, rientreranno in questa sanatoria voluta dal governo di Giorgia Meloni e questo sicuramente non farà piacere a coloro che ne rimarranno esclusi. La “pace fiscale” è una misura che ha voluto fermamente la Lega di Matteo Salvini. La premier Giorgia Meloni ha dovuto forse fare “buon viso a cattivo gioco“, pur di accontentare il leader di un partito della coalizione di governo. Però su tale tema non potrà cedere completamente alle richieste leghiste e pertanto nei prossimi giorni potrebbero anche verificarsi modifiche ed aggiustamenti della misura.

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