Le borse sono appese ad un filo ed il nervosismo sui mercati è palpabile. Mentre i mercati attendono che ci sia il rally natalizio non si può proprio sostenere che manchi la tensione.
A far paura alle borse sono l’inflazione da una parte e le banche centrali dell’altra, ma il problema più grosso è che queste due grosse minacce si influenzano vicendevolmente. Infatti l’inflazione e le mosse delle banche centrali sono i due grandi nemici attuali delle borse ma sono anche due nemici stretti in un gioco di feedback reciproco molto complesso.
Infatti l’inflazione molto alta chiaramente spaventa le borse ma a spaventare è anche il fatto che proprio l’inflazione molto alta costringe le banche centrali all’aumento dei tassi. Quindi attualmente le borse stanno sperando che l’inflazione diminuisca non solo perché l’inflazione è un pericolo in se stesso ma anche e soprattutto perché l’inflazione di fatto costringe la Federal reserve e la banca Centrale Europea ad un aumento dei tassi che rischia di diventare sempre più insostenibile.
Infatti da quando l’aumento dei tassi è entrato nel vivo le borse hanno cominciato a perdere di valore. Tra l’altro proprio in concomitanza con la perdita di valore generale dei mercati azionari internazionali c’è stata anche la vera e propria catastrofe nel mondo delle criptovalute. Qualcuno dice che le criptovalute siano giunte ormai al capolinea ma non è detto ovviamente che sia così e che le valute virtuali in un secondo tempo non possano riprendersi.
Tuttavia la percezione di molti è che l’inflazione durerà lungo e che quindi le banche centrali saranno costrette per molto tempo a mantenere questa strategia da falco. Avere delle banche centrali falco per tanto tempo potrebbe portare le borse ad una flessione prolungata e quindi è questo in realtà che spaventa maggiormente i mercati e soprattutto gli investitori.
Infatti una debolezza prolungata delle borse potrebbe proprio portare a quel temuto a scoppio della bolla che tanti paventano. Finché le banche centrali tenevano i tassi a zero e drogavano le borse con un’iniezione continua di capitali, lo scoppio della bolla era qualcosa di più che altro teorico.
Ma oggi le banche centrali hanno un atteggiamento molto duro nei confronti dei mercati perché aumentano continuamente i tassi. Di conseguenza ciò che gli investitori sperano e che l’inflazione possa rientrare al più presto sia per quella minaccia che è direttamente, ma anche per le politiche a cui costringe le banche centrali.
Eppure le previsioni più accreditate sostengono che l’inflazione alta resterà per tutto il 2023 quindi effettivamente questo stress sulle borse imposto dalle banche centrali potrebbe anche durare molto a lungo e questo ovviamente non può che spaventare gli investitori.
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