Oggi il tema più caldo è proprio quello delle pensioni. Questo tema è molteplice perchè mentre si discute molto delle pensioni da cambiare nel 2023, grossi problemi arrivano anche per le pensioni che già vengono percepite da chi oggi è a riposo.
L’INPS richiedere una nuova documentazione senza la quale la pensione può essere addirittura persa e vediamo cosa succede. L’INPS ultimamente ha scoperto numerose pensioni erogate irregolarmente. Non sono mancate pensioni troppo alte grazie a documentazioni contraffatte così come pensioni erogate proprio a chi non aveva diritto.
Dunque oggi l’INPS vuole vederci chiaro e chiede una documentazione aggiuntiva, tutto questo mentre le nuove pensioni del 2023 cambiano in modo radicale. Innanzitutto per i pensionati dal 2023 le pensioni saranno più ricche. Infatti ci sarà la perequazione del 7,3%. La perequazione avviene ad ogni dicembre e non è una novità di quest’anno, ma siccome fino ad oggi l’inflazione è stata sempre vicina allo zero, la perequazione è stata quasi nulla.
Dunque l’INPS eroga cifre più forti ma richieder anche una documentazione aggiuntiva. Ma queste cifre sono davvero più forti? In realtà sull’aumento delle pensioni del 2023 ci sono notevoli polemiche. Infatti l’inflazione è al 12% mentre le pensioni aumentano del 7,3%. Dunque l’aumento è notevole ma è molto più basso dell’inflazione reale e quindi questo vuol dire che come potere d’acquisto le pensioni diminuiscono invece di aumentare.
Questo sta suscitando delle comprensibili polemiche perchè mentre l’economia del paese attraversa un momento durissimo e mentre l’inflazione è più dannosa che mai, le pensioni perdono potere d’acquisto invece di mantenerlo costante. Ma vediamo il nuovo documento da presentare all’INPS.
Molti non lo sanno ma per alcuni pensionati c’è l’obbligo dichiarare all’INPS i redditi propri, ma anche del coniuge e di tutti coloro i quali costituiscano il proprio nucleo familiare. Questa dichiarazione non grava su tutti ma chiaramente grava su quei pensionati che beneficiano di prestazioni collegate al reddito, come l’invalidità civile, pensioni sociali, ma anche la quattordicesima.
In sostanza, l’INPS legando queste prestazioni sociali al reddito vuole sapere se sta erogando una cifra corretta oppure no. Infatti non sono mancati casi di chi occultando o manipolando il proprio reddito riusciva ad ottenere di più e magari anche molto di più dall’INPS. Ecco perchè parte la campagna RED 2022. Vediamo come funziona.
In linea di principio i redditi richiesti sono quelli del 2021. Ma ad alcuni soggetti l’INPS sta richiedendo anche quelli del 2020 e vari solleciti sicuramente sono già giunti a questi pensionati. Dunque se la campagna RED attuale in linea di principio riguarda i redditi dell’anno scorso ci sono pensionati che non sono in regola e devono presentare anche quelle più vecchie.
Con il messaggio n.4401/2022, l’INPS ha chiarito la normativa attuale riguardo la nuova campagna RED anche attraverso una video-guida online per spiegare come presentare la dichiarazione reddituale. Attenzione perchè anche quest’ anno c’è un termine preciso che è proprio il 28 febbraio.
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