Oggi tutti quanti sperano in un rally natalizio. La borsa ha una fortissima componente psicologica e il rally natalizio occupa un ruolo molto importante nel cuore nella mente dei trader.
Infatti il rally natalizio è qualche cosa che fa chiudere l’anno in un modo positivo e che sicuramente può alleviare le tensioni che in borsa non mancano mai ma che in questo periodo sono ancora più forti. Il rally natalizio è atteso con grande forza dai trader perché significherebbe che le tante minacce che oggi gravano sulla borsa in qualche modo fanno meno paura.
Infatti se partisse un bel rally natalizio adesso per gli investitori sarebbe in qualche modo la conferma che la guerra in Ucraina non è percepita come questa grandissima minaccia dai mercati. Inoltre un bel rally natalizio farebbe apparire anche meno inquietante la temuta recessione economica. Infatti oggi tantissimi indicatori parlano chiaramente di una recessione economica incombente e questo logicamente fa paura agli investitori.
Non è facile ma avrebbe un significato importante
Ovviamente non va neppure dimenticata la forte inflazione, così come il rischio concreto di una bolla speculativa sui mercati. Quindi un rally natalizio sarebbe una dimostrazione di forza da parte delle borse. I maligni sostengono che la banca Centrale degli Stati Uniti cioè la Federal reserve troverà qualche escamotage per pompare danaro nel sistema proprio nel periodo natalizio.
Si tratta di quei piccoli trucchi che le banche centrali utilizzano proprio per rasserenare gli animi. Ma anche ammesso che la Federal Reserve pompi denaro nel sistema e che ci sia il rally natalizio questo può davvero garantire qualcosa? Secondo molti analisti un bel rally natalizio potrebbe essere ancora più inquietante.
Mercati drogati ed illusioni sul 2023
Infatti potrebbe offrire false speranze agli investitori, che poi il 2023 carico di incognite potrebbe tranquillamente e clamorosamente smentire. Eppure oggi effettivamente un rally natalizio è piuttosto difficoltoso. Infatti forse la recessione non ci sarà ma una contrazione del PIL magari anche del 2 o del 3% invece sono molto probabili.
Anche la disoccupazione negli Stati Uniti potrebbe essere un brutto segnale. D’altra parte poi la Fed si sta accanendo contro un’economia debole. Inizialmente la Federal reserve non voleva assumere le vesti di un falco ma l’inflazione ormai è veramente fuori controllo e quindi noi abbiamo che su un’economia effettivamente debole la banca Centrale degli Stati Uniti e non solo lei sta varando aumenti di tassi continui.
Una Fed dura intimorisce i mercati
La fiducia dei consumatori è piuttosto altalenante e quello che sta succedendo sulle criptovalute sicuramente non aiuta. Infatti il recente crollo delle criptovalute ha creato un’atmosfera decisamente negativa sui mercati e questo chiaramente pesa. Parlare oggi di supporti e di resistenze può avere senso fino ad un certo punto.
Chi oggi guarda la borsa cercando conferme ed un ipotetico rally natalizio cerca di riflettere più a lungo termine su quello che sta facendo la Federal reserve e se la cura da cavallo che sta propinando all’economia non sia troppo forte. Sicuramente l’inflazione va arginata e su questo nessuno ha dei dubbi. Il problema è come reagirà al mercato a questi aumenti di tassi che oggettivamente sono veramente marcati.