Bonus bebè in arrivo. Pronte nuove misure di sostegno per le famiglie che hanno deciso di avere un figlio. Se fare figli è la nuova parola d’ordine, occorre sostenerla in tutte le maniere.
Sono sempre di più le coppie che decidono di non avere figli. Da anni il nostro paese vede diminuire costantemente la natalità. L’Italia è una nazione sempre più vecchia e con sempre meno futuro. Il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ha fatto della famiglia con figli il nucleo delle sue politiche sociali.
Tutto ruota attorno ad essa. Il bonus bebè è soltanto l’ultimo incentivo alla creazione di una famiglia, nel senso più tradizionale del termine, come ama sottolineare la premier. Il bonus bebè si sta diffondendo in maniera rapida per offrire una misura di sostegno a chi ha deciso di andare “in direzione ostinata e contraria“, mettendo al mondo dei figli.
Bonus bebè, un aiuto concreto
S.o.S. famiglie. L’emergenza non lascia, raddoppia! Quasi non bastasse la gravissima crisi energetica scatenata dalla guerra tra Russia ed Ucraina, ecco che le si è affiancata l’inflazione, che fa il suo ritorno sulla scena dopo anni di graditissimo anonimato. Sembra essere ritornata incattivita dopo la lunga assenza. I prezzi di beni di prima necessità continuano a crescere e se questo si aggiunge ai costi incontrollabili e, purtroppo, in molti casi, non pagabili, delle bollette di luce e gas, senza mai dimenticare il costo dell’acqua, la situazione per tante famiglie diventa insostenibile. In un’Italia che da anni ha smesso di “fare figli”, la grave crisi economica che sta caratterizzando questo periodo di certo non favorisce un’inversione di tendenza. Oggi, più di ieri, occorre una buona dose di coraggio, ed un pizzico d’incoscienza, per mettere al mondo dei figli.
Alessandro Manzoni ha scritto, nel capitolo numero XXV de I Promessi Sposi: “Certo il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare“. Diciamo allora che quando il coraggio viene un po’ meno, occorre alimentarlo con cure ricostituenti che lo rinvigoriscano. Partendo dal governo di Giorgia Meloni, e via via scendendo fino a giungere alle amministrazioni comunali presenti lungo il nostro territorio, il sostegno ai nuclei familiari in generale, e a quelli con figli in particolare, è molto diffuso e presente. Chi meglio di un sindaco, e dei suoi più stretti collaboratori, conosce chi ha più realmente bisogno di un aiuto concreto in questo momento di congiuntura economica particolarmente negativa? Nessuno meglio di loro conosce le risorse che si hanno a disposizione e come utilizzarle al meglio.
Se “fare figli” è la nuova parola d’ordine , occorre che questa venga “oliata” con qualcosa che ne faciliti l’attuazione. I bonus bebè sono semplicemente questo, una spruzzatina d’olio per rimettere in movimento il meccanismo e la voglia di diventare genitori, abbandonando ogni paura.
L’esempio di Cadòneghe
Uno degli ultimi esempi di amministrazioni locali che hanno raccolto risorse per poi distribuirle sotto forma di bonus bebè è riconducibile al comune di Cadòneghe, centro di poco più di 15000 abitanti, in provincia di Padova, in Veneto. Anche quest’anno, infatti, ad ogni famiglia che ne ha fatto richiesta, per ogni bimbo nato o adottato, l’amministrazione di Cadòneghe ha riconosciuto un bonus del valore di 300 euro.
Tale importo potrà essere speso per beni e servizi presenti sul territorio del comune stesso. Una maniera concreta di incentivare la natalità. Per richiedere tale bonus non è necessario l’ISEE poiché non ci sono limiti reddituali da rispettare. Il bonus è nato esclusivamente per premiare la natalità. L’unica cosa che conta davvero, il resto può anche attendere.