Il colosso dei fondi Blackstone ha limitato i prelievi che gli investitori possono effettivamente fare sul suo fondo di investimento immobiliare da 125 miliardi di dollari.
Limitare i prelievi è una mossa piuttosto inquietante perché fa pensare ai clienti che c’è qualcosa che non quadra. Effettivamente il colosso dei fondi ha limitato ai prelievi proprio dopo aver registrato una forte ondata di richieste di riscatto che sono prevenute da varie parti del mondo. Se è vero che queste richieste di riscatto sono provvedute da varie parti del mondo è vero anche però che la maggior parte proveniva dall’Asia.
Ma l’ansia di Blackrock di bloccare i riscatti o meglio di limitarli fa pensare a qualche cosa di peggio. Ad ottobre ci era già stato un deflusso di capitali da questo fondo pari ad 1,8 miliardi di dollari. Secondo molti analisti la mossa del colosso dei fondi non è qualche cosa di estemporaneo.
Anzi molti ricordano con una certa inquietudine che due fondi immobiliari di BNP nel 2007 avevano bloccato i rimborsi subito prima del colossale scoppio della bolla dei subprime. Ormai avete capito dove vogliamo andare a parare, ma soprattutto quali sono le paure di tanti analisti. Se grandi fondi immobiliari cominciano a rendere più difficili i riscatti, il timore è proprio quello che una nuova clamorosa bolla sull’immobiliare stia per scoppiare. Il ragionamento è semplice.
Se già in passato grossi fondi immobiliari hanno cominciato a stringere i cordoni della borsa quando c’erano le avvisaglie di uno scoppio di una bolla immobiliare, perché la recente scelta di questo colossale fondo immobiliare di fare lo stesso non dovrebbe far presagire un nuovo scoppio di bolla?
D’altra parte anche qui su I Love Trading da tempo vi stiamo ricordando che lo scoppio della bolla immobiliare è qualcosa di molto poco teorico e invece di molto concreto. Infatti l’aumento feroce dei tassi di interesse ha reso i mutui sempre più sconvenienti e la grande macchina dei mutui rischia di incepparsi un po’ in tutto il mondo.
Se la macchina dei mutui facili garantiti dai tassi a zero si inceppa, quell’enorme montagna di crediti nati proprio dai mutui immobiliari può crollare di colpo e la grande bolla immobiliare potrebbe essere pronta a una nuova deflagrazione. Tra l’altro se lo scoppio di una nuova bolla immobiliare è un evento fortemente temuto dal mercato la recente catastrofe delle criptovalute è un altro evento cataclismatico che potrebbe avere effetti sistemici.
Quindi attualmente il mercato si trova a doversi confrontare con uno scoppio di bolla già probabilmente avvenuto ed è quello sulle criptovalute, ma soprattutto teme un nuovo scoppio di bolla sul fronte immobiliare che però sarebbe molto più distruttivo e molto più sistemico.
Infatti non bisogna mai dimenticare che il mondo dei mutui genera una quantità di credito spaventoso, ma se questo credito si inceppa, gli effetti possono essere realmente sistemici e possono trascinare verso il basso quella borsa che da tempo tanti considerano ampiamente sopravvalutata. Insomma il rischio di uno scoppio della bolla immobiliare che poi vada ad infettare tutti i mercati esattamente come successe nel 2008 è qualche cosa di piuttosto concreto.
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