La busta paga è lo strumento di sopravvivenza delle famiglie italiane anche in questo duro momento della nostra economia.
Le famiglie soffrono per la forte inflazione e si chiedono come possono aumentare la busta paga e come avere qualche soldo in più. Prima di chiarire la questione della festa del Santo patrono e di come viene pagata in busta paga vediamo che succederà in generale alle puste paga nel 2023 e 2024. Il nuovo governo Meloni dice di voler rendere più pesanti le buste paga.
Questo è sicuramente un bel propositi da parte del governo. Per fare questo il governo mette in campo un taglio del cuneo fiscale che nel tempo dovrebbe arrivare dal 3% al 5%. Però ci sono alcuni problemi innanzitutto se anche si arrivasse ad un taglio del 5% non si capisce bene quanto finirebbe nelle tasche del lavoratore e quanto del datore di lavoro.
Aumenti in busta paga e santo patrono
Ma poi c’è anche il fatto che con una inflazione al 12% questi aumenti sembrano ben poca cosa. Quindi di fatto la busta paga del lavoratore diventa sempre più povera come potere d’acquisto e questa è l’ennesima stangata. Ma vediamo la questione della festa del santo patrono. La festa del santo patrono è una vera festività che trova la sua collocazione nel contratto nazionale collettivo.
Proprio nel contratto nazionale collettivo infatti viene chiarito come vengono pagate le festività e tutte le modalità relative. Le feste patronali secondo la legge sono equiparate a quelle nazionali e dunque vengono trattate esattamente come le feste nazionali anche se ovviamente le date cambiano a seconda del comune.
Come funzionano a desso e quanto spetta
Ovviamente le feste patronali possono cadere in un giorno lavorativo oppure no. dunque proprio per questo si può parlare di ferie goduta o non goduta. Difatti chiaramente se la festa patronale capita di domenica per il lavoratore è uno svantaggio. Ma una domanda che molti si pongono è che cosa succede le la festa patronale capita proprio quando il lavoratore sia in malattia oppure in maternità.
In questo caso semplicemente la festa viene pagata come in tutti gli altri casi. Ma se il lavoratore e l’azienda operano in due città differenti che succede? Questo è un dubbio che molti effettivamente si pongono e che con lo smart working diventa ancora più importante.
Che succede nel caso di città diverse
Nel caso di città diverse fa sempre fede la sede dell’azienda. Dunque se l’azienda si trova in un determinato luogo ma il lavoratore per qualsiasi motivo sia ad operare in un comune diverso, la festività alla quale riferimento sarà sempre quella della sede aziendale. Ma attenzione, come dicevamo tutto dipende dal contratto nazionale collettivo di lavoro.
Infatti è proprio questo il documento a cui bisogna sempre fare riferimento anche in materia di festività. Proprio nel contratto nazionale saranno indicate le cifre e le varie normative di riferimento.