Nek è uno dei cantanti italiani più amati in assoluto anche all’estero. Eppure nella sua vita e nella sua carriera non è sempre stato tutto rosa e fiori e lo ha raccontato in una recente intervista.
Si scrive Filippo Neviani, ma si legge Nek. Oggi, dopo 30 anni di carriera, continua ad essere uno dei cantanti più apprezzati di Italia.
Eppure nella sua vita – anche professionale – non è sempre stato tutto rosa e fiori. Anche per l’artista sono arrivati i momenti no e di recente ne ha voluto raccontare uno dopo tanto tempo.
Nek lo denuncia dopo tanti anni
Nek continua a riscuotere successi su successi. La dimostrazione è il suo ultimo singolo, La teoria del caos, anche anticipa il suo nuovo album, 5030, in uscita il 2 dicembre, che celebra in un certo anno il suo cinquantesimo anno di vita e il trentesimo di carriera. Ad anticipare qualcosa sul suo ultimo lavoro è stato lo stesso artista, nel salotto di Verissimo, il celebre programma condotto da Silvia Toffanin.
La prima “sorpresa” che Nek regalerà al pubblico, stando alle sue parole, saranno gli ospiti presenti all’interno dell’album: Jovanotti, Giuliano Sangiorgi e Francesco Renga. Tutti loro hanno una cosa in comune: l’amicizia che li lega all’artista. Il primo canterà insieme a lui Fatti avanti amore, brano cantato già in coppia nel Jova Beach Party, mentre il leader dei Negramaro duetterà con lui in Cuori in tempesta.
Oggi Nek è pronto ad esibirsi nel suo unico live del 2022 al Teatro Arcimboldi di Milano, previsto per l’11 dicembre, che sarà praticamente la sola occasione che hanno i suoi fan di incontrarlo, vederlo dal vivo, ascoltare le sue performance. Eppure, mentre sembra che tutto vada esattamente come deve andare, nella sua vita c’è ancora qualcosa che non quadra.
“È stato strumentalizzato”
In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, Nek ha voluto ripercorrere con la mente alcuni avvenimenti che fanno parte del suo passato. Per farlo è tornato indietro al ’93 precisamente, quando si esibì a Sanremo tra le nuove proposte. All’epoca era giovanissimo, aveva solo 21 anni, non aveva ancora raggiunto neanche il 5% del successo che ha ottenuto poi negli anni.
Il brano che portò sul temutissimo palco dell’Ariston si chiamava In te e parlava di aborto. Ricordando quel momento, quella canzone e soprattutto le critiche scaturite da quel testo, il cantante ha detto dopo anni: “Sicuramente il brano è stato strumentalizzato a scopo politico. Non si trattava più del cantante arrivato per la prima volta a Sanremo ma uno slogan politico da fronteggiare. Tutto quello che ne è scaturito è stata un’intolleranza della stampa che non è andata per il sottile anche negli anni successivi”.
Eppure secondo Nek oggi la situazione degli artisti non è poi cambiata così tanto, nonostante siano passati quasi 30 anni (29 per essere precisi). Secondo il cantante, infatti: “Oggi è tutto molto veloce. Gli artisti di adesso sono insidiati dal tempo. Oggi sono tutti attenti a chi fa un errore. C’è più interesse intorno alle vicende negative che a quelle positive”.