Ha dell’incredibile la storia di tre cosplayer che, scambiati per spie, sarebbero stati uccisi da soldati russi. Ecco la vicenda
Spesso tra gioco e realtà vi è un sottilissimo filo che separa i due “mondi”, tuttavia a volte ignorato e per nulla preso in considerazione. Nell’epoca moderna, poi, il gioco, anche virtuale, ha come mission quella di imitare il più possibile la realtà, spesso arrivando a valicare limiti pericolosi.
È quello che potrebbe esser successo nei giorni scorsi, dove due cosplayer sarebbero stati uccisi dai soldati russi. Il motivo sembrerebbe essere un errore da parte dei militari, i quali avrebbero scambiato i tre ragazzi per spie. Ecco che cosa è successo e com’è stata ricostruita la vicenda.
I cosplayer non sono altro che giocatori, appassionati di videogame, manga o anime che cercano di imitare nella vita reale ciò che gli hanno appassionato nel gioco o nei cartoni animati. Dunque, si tratta di persone che potrebbero indossare vestiti o avere parvenze e abitudini prettamente caratteristici del personaggio che vogliono rappresentare. Molto difficili da distinguere da personaggi di fantasia o, in caso di guerra, da spie.
Ma a far notizia è la storia di tre giovani cosplayer che sarebbero stati uccisi dal Federal Security Service (i Servizi segreti russi). I tre ragazzi si stavano aggirando travestiti dai loro personaggi preferiti nei pressi di Voronezh Oblast, un’area a sud della Russia. Gli agenti avrebbero scambiato i vestiti come uniforme di spie o soldati ucraini (pur essendo in territorio russo) e avrebbero quindi deciso di sparare.
Un tragico incidente che rispecchia il livello di allerta e attenzione presente anche in territorio russo, per via dell’invasione di quest’ultima in territorio ucraino. C’è da pensare, dunque, che i soldati e i servizi segreti russi si aspettano o comunque avrebbero già subito tentativi di sabotaggio da parte di forze esterne. La tensione in Russia, infatti, risulta essere particolarmente alta, soprattutto dopo l’attacco degli ucraini al ponte strategico di Kerch, il quale collega la Russia con la Crimea Ucraina. Una tensione che potrebbe infatti sfociare in altri episodi di questo tipo, con spargimenti di sangue inutili e vittime che non c’entrano nulla con questa guerra.
I tre ragazzi, al momento degli spari indossavano abiti della fazione Freedom. Si tratta di vestiti molto simili alle uniformi militari da combattimento, le quali avrebbero potuto trarre in inganno gli agenti dei servizi segreti russi. Dalle poche informazioni in nostro possesso, i tre ragazzi indossavano abitualmente questi costumi, in quanto amavano i personaggi a tema Stalker e avevano anche l’abitudine di condividere le foto sui social.
Inoltre, secondo alcune informazioni che giungono in Occidente, sembrerebbe che la Russia abbia annunciato di voler eliminare i cosplayer. Questo annuncio sarebbe stato fatto durante una recente conferenza e avrebbe fatto sì che l’accaduto fosse visto come un tentativo di sabotaggio sventato da parte dei servizi segreti russi.
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