Oggi si parla tanto di etf antinflazione. Gli etf antinflazione sono uno degli argomenti di conversazione più diffusi tra chi cerca uno strumento di rifugio contro l’inflazione.
Tante realtà economiche oggi stanno proponendo etf spacciandoli proprio come etf che proteggono dall’inflazione, ma cerchiamo di capire meglio come funzionano, se sono effettivamente utili e anche quali sono i rischi. Gli etf non sono altro che fondi ma rappresentano la grande rivoluzione dei fondi di risparmio. Infatti in passato i fondi erano gestiti proprio da gestori che cercavano di farli fruttare al meglio.
Ma ormai da anni si è visto che replicare passivamente un indice funziona decisamente meglio e così sono nati gli etf. Ormai ci sono etf praticamente per qualsiasi cosa ma concretamente che cosa vuol dire che un etf è contro l’inflazione? L’inflazione oramai è altissima e di conseguenza non deve stupire se gli italiani cercano strumenti di rifugio contro l’inflazione.
Sono davvero validi?
I bot e i buoni fruttiferi postali offrono garanzie straordinarie perché il denaro è garantito proprio dallo stato. Ma se i bot e i buoni fruttiferi vedono il danaro garantito dallo stato vedono anche dei rendimenti che sono veramente bassissimi. Parliamo di rendimenti veramente bassi quando l’inflazione ormai è al 12% e quindi non deve stupire se tanti Italiani in realtà non amano questi strumenti.
Proprio per questo chiaramente i gestori hanno creato gli etf contro l’inflazione. Questi etf contro l’inflazione sostanzialmente consentono di puntare su quei settori che dovrebbero offrire uno scudo contro l’inflazione. Alcuni di questi etf puntano sul settori azionari ritenuti particolarmente dinamici. Altri puntano su obbligazioni che offrono buoni rendimenti e altri ancora puntano su materie prime che proprio a causa della forte inflazione dovrebbero aumentare molto di valore.
Troppo diversi tra loro e alcuni sono pericolosi
Ma in realtà se siamo onesti parlare di etf antinflazione in modo generico non è nemmeno corretto. Infatti ogni etf sostanzialmente permette di puntare su un sottostante. Se quando il vostro broker vi propone un etf antinflazione, questo etf sostanzialmente punta sul mercato azionario vi consigliamo di stare alla larga perché il mercato azionario è un mercato ad alto rischio specie in questo periodo.
Quindi se sotto al “vestito” dell’etf antinflazione si nasconde sostanzialmente un investimento in borsa si deve essere consapevoli che si sta facendo un investimento ad alto rischio. Se invece sotto il vestito del etf antinflazione si nasconde una raccolta di buoni del tesoro di vari paesi europei in questo caso il discorso cambia completamente.
Materie prime ed altro
Infatti in questo caso l’etf renderà ben poco ma i soldi sono molto più sicuri. Se l’etf antinflazione sostanzialmente scommette su tutta una serie di titoli di stato europei o magari anche extra europei, sostanzialmente sarà qualcosa di poco diverso dal sottoscrivere un BOT. Diciamo questo sia dal profilo della sicurezza che anche dal profilo dei rendimenti.
Se invece come fondo antinflazione viene proposto un etf che punta sulle materie prime bisogna stare molto attenti. Infatti è vero che in linea di principio con l’altissima inflazione, le materie prime tendenzialmente dovrebbero crescere di valore. Ma è vero anche che le materie prime oggi sono sottoposte ad oscillazioni veramente tremende e investire sulle materie prime è qualche cosa che va lasciato assolutamente a chi sia molto esperto di un determinato comparto e lo conosca veramente bene.
Attenzione alla volatilità del sottostante
Quindi l’etichetta di etf antinflazione è un’etichetta troppo generica e bisogna capire concretamente questo etf a quale sottostante faccia riferimento e quale volatilità e quale rischio sia connesso a questo sottostante, perché altrimenti si parla di qualcosa che significa ben poco.