Le pensioni del 2023 sono completamente diverse da quelle attuali e finalmente il governo Meloni fa chiarezza sulle prossime pensioni.
Infatti dall’anno prossimo chi va in pensione a 67 anni e con 23 anni di contributi si può trovare in una situazione non facile. Infatti dall’anno prossimo chi va in pensione con 23 anni di contributi potrebbe ritrovarsi con una pensione decisamente ridotta. Vediamo di fare due calcoli. Innanzitutto bisogna tenere presente quanto veniva pagato il lavoratore.
Infatti se il lavoratore percepiva circa 1.300 euro netti al mese avrà una pensione di €600 con soli 23 anni di contributi. Quindi praticamente con 23 anni di contributi dall’anno prossimo la pensione di chi percepisce €1300 netti al mese sarà di poco sopra la pensione minima.
La stangata dei 23 anni di contributi: cosa cambia con i vasi sistemi di calcolo
Ma bisogna anche tenere presente il sistema di calcolo. Infatti in Italia si sono vari sistemi di calcolo per la pensione e il sistema di calcolo utilizzato va ad incidere tantissimo su quello che alla fine si percepisce come assegno pensionistico. Infatti in Italia esiste il sistema retributivo, il sistema contributivo e il sistema misto.
Il sistema retributivo faceva riferimento alla media degli ultimi stipendi degli ultimi anni di lavoro. Infatti il sistema retributivo è molto più conveniente per i cittadini. Con il sistema contributivo e con 23 anni di contributi a 67 anni si ha diritto a €680 netti al mese e quindi come si vede parliamo di una cifra decisamente più alta.
Come funziona col sistema misto e novità
Invece con il sistema misto è tutto più complesso perché bisogna fare il conto tra la componente contributiva e la componente retributiva. Ad ogni modo le finanze dell’INPS sono sempre più disastrate e molti sostengono che le pensioni anno dopo anno diventeranno sempre più povere.
Proprio per questo molti esperti del mondo pensionistico stanno sostenendo che nel tempo per i pensionati sarà sempre più difficile andare avanti e saranno proprio coloro che sono lavoratori giovani adesso a ritrovarsi con una pensione praticamente nulla probabilmente quando saranno più anziani.
Le pensioni del futuro avranno bisogno di un ripensamento totale
Le pensioni del futuro sono realmente un problema perchè tra lavoro povero, lavoro in nero e posti di lavoro che si vanno perdendo a causa dell’automazione, la situazione dei lavoratori di oggi e sempre più brutta e poi lo sarà di conseguenza quella dei pensionati di domani. Il doppio problema è che i lavoratori di oggi rischiano di mettere da parte pochi contributi a causa di un mercato del lavoro sempre più disumano.
Ma contemporaneamente il sistema pensionistico diventa sempre più avaro proprio perchè le casse dell’INPS sono sempre più in difficoltà. Quindi non deve stupire se i pensionati di domani percepiranno davvero poco o nulla. Il problema delle pensioni è un problema che interroga tutti perchè è solo un piccolo frammento della grave questione del ripensamento dello stato sociale.