La Svezia ritorna a parlare del Nord Stream. E si ritorna a parlare della guerra tra Russia ed Ucraina. Ai suoi devastanti, infiniti, incontrollabili effetti.
Il 24 febbraio 2022 l’intero continente europeo è come se fosse stato vittima di un devastante terremoto. La terra ha iniziato a tremare appena i primi carri armati russi hanno invaso uno stato sovrano come l’Ucraina. E l’Europa continua a tremare ancora oggi. Trema ogniqualvolta un ordigno esplode in terra ucraina, ogniqualvolta crolla un edificio, mietendo vittime innocenti.
Quello sciame bellico non accenna a fermarsi ed intanto si ritorna a parlare di uno degli infiniti effetti collaterali di quella follia chiamata guerra. Dalla Svezia arrivano le prime note ufficiali riguardanti le esplosioni che hanno coinvolto il gasdotto Nord Stream, nel settembre scorso. Queste prime rivelazioni ufficiali non aiuteranno certo a stemperare le tensioni tra le parti in guerra.
“Se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l’uomo“. Questa frase di Gino Strada provoca sempre una doppia reazione. Da una parte l’emozione che si prova ogni volta che la si legge o la si ascolta, per una frase che è un meraviglioso distillato di verità ed esperienza, che andrebbe scritta negli angoli di tutte le strade, ad imperitura memoria. Dall’altro però consegna tutta la rabbia possibile nei confronti di un’umanità che non riesce a liberarsi da questa mostruosità.
E quando, quotidianamente, osserviamo le immagini provenienti dall’Ucraina, ci sembra di assistere ad immagini simili osservate in altri teatri di guerra, ma pur sempre di guerra. Perché la guerra è uguale dappertutto, cambiano gli scenari, ma è sempre soltanto morte, distruzione e ritorsioni ai danni di chi, in quel momento, è considerato il nemico. Un atto di ritorsione è stato, senza alcun dubbio, il sabotaggio del Nord Stream. Ma cos’è il Nord Stream?
Il Nord Stream è un gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, passando per la Germania. Il 26 settembre scorso i due gasdotti Nord Stream 1 e 2 hanno subito delle esplosioni che hanno provocato gravi danni. Si è subito pensato ad un sabotaggio, ma soltanto ora la Svezia ha annunciato i primi risultati ufficiali delle indagini preliminari che hanno confermato, ora senza alcun dubbio, che il gasdotto è stato sabotato.
Il procuratore svedese Mats Ljungqvist è colui che ha guidato le indagini riguardante le esplosioni ai due gasdotti Nord Stream 1 e 2. Le conclusioni a cui è giunto parlano chiaramente di sabotaggio. Infatti “sono state trovate tracce di esplosivi su diversi oggetti estranei rinvenuti“. Le indagini preliminari, al momento, non sono ancora terminate. Alle stesse collaborano, oltre alle autorità svedesi, anche autorità appartenenti ad altri paesi.
Si continua quindi a lavorare per tentare di comprendere chi sia stato l’autore del sabotaggio. A tal proposito si è espresso anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha sottolineato quanto sia importante stabilire chi vi sia dietro alle esplosioni. Chissà se un responsabile verrà mai individuato. Se non altro per porre fine a quell’odioso spettacolo di scambi di accuse che oltre al danno “regalano” anche una clamorosa beffa. A tutti.
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