Il governo meloni prepara tre novità sulle pensioni.
Innanzitutto arriva la Quota 103 che prende il posto di quota 102. Ma poi arrivano delle proroghe di misure che già esistono, ma queste proroghe però contengono delle novità che stanno facendo molto discutere. Infatti con ape sociale il governo va a prorogare una misura che esisteva già quest’anno.
Quindi con ape sociale potranno continuare ad uscire dal lavoro quei lavoratori che abbiano 63 anni di età e almeno 30,32 o 36 anni di contributi. Per poter usufruire di ape sociale bisogna essere disoccupati oppure invalidi civili oppure caregivers oltre ovviamente a tutto il vasto mondo dei lavori pesanti.
La novità che cambia le carte in tavola sulle pensioni
Ma le novità più forti ci sono per opzione donna. Le lavoratrici con questa misura potranno andare in pensione con 28, 30 o 34 anni di contributi versati. Quindi per quanto riguarda le lavoratrici madri, i contributi ricevono lo sconto di un anno se c’è un solo figlio ma lo sconto di due anni sei figli sono due. Quindi la normativa rimane sostanzialmente invariata ma questa questione dello sconto per il numero dei figli sta facendo molto discutere.
Infatti secondo alcuni è discriminatoria mentre secondo altri è discriminatoria ma anche incostituzionale e quindi non è chiaro se alla fine effettivamente sarà nella riforma, ma pare di no. Ma per quanto concerne gli invalidi la disabilità certificata dall’INPS e dall’asl deve essere del 74%.
Tutte le varie fattispecie: ecco come funziona e cosa si chiede
Discorso completamente diverso invece riguarda il caregiver. Infatti il soggetto deve assistere il familiare disabile da almeno sei mesi prima della domanda. Ancora diversa è la questione dei lavori gravosi. Per quanto riguarda i lavori gravosi questo lavoro così particolarmente duro deve essere stato svolto per sette degli ultimi dieci anni di lavoro oppure per sei degli ultimi sette anni.
Ma comunque bisogna sempre ricordare che il massimo importo fruibile è di 1.500€. E un’altra cosa da ricordare è che la proroga dell’anno prossimo comunque non cambia il fatto che non concede diritto ad assegni familiari e nemmeno le maggiorazioni sociali e neppure la tredicesima.
Misura ponte fino alla pensione di vecchiaia
Questa è una misura ponte perché una volta terminato il suo periodo di vigore, il diretto interessato deve comunque fare la domanda per la normale pensione di vecchiaia giunto all’età effettivamente pensionabile. Ma la questione delle pensioni è anche e soprattutto una questione di giustizia sociale.
Infatti questa mini riforma delle pensioni non ha fatto nulla sul piano redistributivo. In realtà rendere la rivalutazione più forte per le pensioni basse (120%) e via via più debole man mano che si sale come assegno è qualcosa di apprezzabile, ma secondo molti analisti questa riforma poteva fare qualcosa in più per limitare quel divario sociale che appare sempre più stridente.