Quanto mi costi. Anche il pellet di legno, in questo periodo, ha visto aumentare in maniera consistente i suoi costi. E chi ha una stufa a pellet dove valutare delle alternative. Quali?
Chi possiede, all’interno della sua abitazione, i termosifoni, in questo periodo ogni volta che accende la caldaia prova un indicibile dolore. Il gas metano, una volta amico, è diventato il peggior nemico delle sue tasche.
C’erano una volta coloro che nelle loro case avevano una stufa a pellet. Chi aveva i termosifoni provava una certa invidia per costoro dato che potevano riscaldare la propria casa a costi inferiori. Ora, però, anche chi possiede la stufa a pellet si trova nei guai.
Pellet, quanto mi costi
Non ha subito le furibonde ed incontrollabili impennate del gas metano, ma anche il pellet di legno ha subito un rincaro degno di nota. Talmente importante che quasi tutti coloro che hanno in casa una stufa per tale combustibile valutano le possibili alternative. Ma per le alternative occorre la massima attenzione poiché non si deve correre il minimo rischio.
Il rischio più grave è quello di compromettere l’intero impianto e poi dover provvedere alla sua risistemazione con un ulteriore aggravio di costi. Pertanto occorrono alternative serie e pensare di risolvere il problema dell’elevato costo del pellet utilizzando un combustibile di bassa qualità è qualcosa da escludere a priori.
Allora quale alternativa può valutare un proprietario di stufa a pellet? La soluzione c’è.
La vera alternativa
Un’opportunità valida è data dai combustibili alternativi. Ed è tra loro che si trova la soluzione su come sostituire il “caro”, in tutti i sensi, pellet. Il nocciolino di sansa è un combustibile che da sempre offre ampie garanzie per stufe e caldaie policombustibili. Questo combustibile è in grado di assicurare prestazioni eccezionali ad un costo contenuto, poiché al nocciolino di sansa si applica un’IVA pari al 10% ed essendo poi uno scarto proveniente dalla lavorazione delle olive, non è nemmeno il risultato di un processo industriale.
Quello che è necessario fare è chiamare soltanto un tecnico in grado di compiere un’operazione, ovvero trasformare una stufa a pellet in una stufa a nocciolino. Ma è possibile? Certo. Un tecnico, ovviamente qualificato, non dovrà fare altro che adeguare il braciere. Dovrà, in sostanza, sovrapporre una lamina di metallo, questo perché nel braciere del pellet i fori sono di 6 mm, mentre per il nocciolino i fori sono necessari quelli da 2,5 – 3 mm. Ma i costi di questa trasformazioni della stufa a quanto ammonterebbero?
Il costo per la modifica del braciere è pari a 80 euro. Qualora si aggiungesse un intervento sulla coclea, si dovrebbero aggiungere altri 150 euro. In tutto 200 euro, recuperabili in un solo inverso, dato il costo del nocciolino. Non soltanto il gas metano, anche il pellet di legno ha subito i suoi aumenti. Anche in questo ambito si devono perciò battere strade alternative ed il nocciolino di sansa è la più percorribile, nonché l più economica.