La tredicesima è sempre stato un momento di felicità per i lavoratori, ma quest’ anno sarà qualcosa di meno allegro per molteplici motivi.
Innanzitutto la situazione economica dei lavoratori italiani è veramente disastrata. Gli stipendi italiani sono tra i più bassi d’Europa anche perchè l’Italia è uno dei pochissimi paesi d’Europa nel quale manca il salario minimo. E questa ingiustizia con un’inflazione al 12% si sente ancora di più.
Infatti tutto oggi aumenta vertiginosamente e quindi gli stipendi appaiono davvero inadeguati ai lavoratori e specie a quelli che hanno una famiglia da mantenere. Ma è CGIA di Mestre come di consueto a fare i conti in tasca a lavoratori e pensionati italiani e questi conti non sono buoni.
Verranno complessivamente erogati a dicembre ben 47 miliardi di euro in tredicesime, ma il problema vero è che 11,4 miliardi se li mangerà lo Stato in tasse. Uno stato esoso quando si tratta di tartassare i lavoratori e i pensionati ma avaro quando si tratta di aiutare chi è in difficoltà Infatti recentemente l’Unione Europea ha richiamato l’Italia per il taglio del reddito di cittadinanza.
L’Europa anzi chiede che arrivino più fondi per potenziare il RdC (forse pensando già ad un Reddito di Base). La stangata su stipendi pensioni e reddito di cittadinanza si riflette sui consumi. Quest’anno per le spese di Natale saranno spesi 9,5 miliardi. Meno della metà di alcuni anni fa quando si arrivava a 20 miliardi.
A beneficiare della famosa tredicesima sono sostanzialmente 33,9 milioni, tra pensionati e lavoratori dipendenti ma come abbiamo visto un quarto di quello che percepiranno sarà fagocitato dallo stato e quindi in pratica resteranno solo 35,5 miliardi a finire nelle tasche di pensionati e dipendenti. Ma la differenza con gli anni scorsi è molto più profonda.
Infatti a causa della forte inflazione e di tutte le sciagure che ha passato la nostra economia la situazione dei lavoratori e dei pensionati è disastrata e quindi questi soldi serviranno a pagare bollette e conti in sospeso più che a fare regali e ad alimentare il commercio.
Il drammatico calo del potere d’acquisto patito dal danaro guadagnato dalla gente fa si che queste tredicesime povere siano povere doppiamente. Impoverite dalle tasse dello stato e impoverite anche dall’inflazione che taglia via il 12%. Ma a far crollare i consumi è anche il taglio del RdC. Infatti i percettori del reddito grillino spendevano quei pochi soldi che ricevevano e certo non li mettevano in banca.
Quindi queste famiglie spaventate dal fatto che l’anno prossimo il reddito scenderà e che poi sarà completamente cancellato, chiaramente cercheranno di spendere il meno possibile. Insomma la stangata sulle tredicesime è tremenda ma è tutto il sistema che rischia di incepparsi.
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