Andare in pensione senza contributi può sembrare un sogno eppure effettivamente oggi in Italia c’è la possibilità di accedere alla pensione anche se non si sono versati i contributi.
La situazione del lavoro oggi in Italia è veramente disastrosa. Infatti oggi tantissimi italiani purtroppo non riescono a trovare un lavoro oppure sono costretti a lavorare in nero da tanti sfruttatori oppure hanno lavori assolutamente saltuari che non garantiscono proprio nulla.
Il dramma di questi lavori è che non soltanto non garantiscono entrate oggi ma soprattutto non garantiscono una pensione domani. Proprio per questo tanti Italiani in difficoltà si chiedono come potranno fare ad avere una pensione se magari non hanno proprio versato dei contributi o se magari hanno pochissimi contributi.
Pensione senza contributi: non è un sogno ma una realtà
In quante canzoni e in quante poesie viene cantato il bisogno di protezione degli anziani e la cura che i giovani devono avere nei confronti degli anziani, ma quando non si hanno i contributi purtroppo in linea di principio la pensione non spetta. Infatti in Italia c’è bisogno di 67 anni di età e 20 anni di contributi. Ma in alcuni casi c’è bisogno addirittura di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Una delle ipotesi per andare in pensione con pochi contributi e la cosiddetta opzione Dini. Infatti con l’opzione Dini si può andare in pensione con pochissimi contributi se però si ha un’anzianità contributiva che risale a prima del 31 dicembre del 1995. Bisogna avere almeno 15 anni di contribuzione e bisogna aver versato almeno cinque anni dei propri contributi a partire dal primo gennaio del ’96.
Le tante opzioni: sono molte e bisogna capire la più adatta
Poi ci sono anche le tre opzioni della legge Amato. La prima riguarda chi ha avuto l’autorizzazione per il versamento dei contributi prima del 26 dicembre del 92. La seconda opzione amato è per chi ha versato per intero i contributi prima del la fine del ’92. L’ultima opzione coinvolge chi almeno 25 anni di anzianità assicurativa e deve avere però anche 15 anni di contributi. Per quest’ultima opzione servono anche dieci anni di lavoro per frazioni al di sotto delle 52 settimane.
Per chi invece non ha proprio nessun contributo, c’è l’assegno sociale per chi ha più di 67 anni e ha un reddito massimo di poco inferiore ai €6000. Poi c’è la pensione di cittadinanza che la può chiedere chiunque abbia un ISEE inferiore ai 9.360 euro ma c’è bisogno anche di altri requisiti. E poi c’è anche l’assegno di invalidità ma l’assegno di invalidità richiede cinque anni di contributi e una riduzione della capacità lavorativa pari ad un terzo.
Tante opzioni ed una domanda a cui è difficile rispondere
Insomma per chi ha pochi contributi la possibilità di andare in pensione c’è ma spesso ci chiedete perché lo stato italiano non possa essere più generoso con chi è in difficoltà e purtroppo non abbiamo veramente una risposta a questa terribile domanda. I ricchi continuano ad essere sempre più ricchi e non è demagogia perchè lo dicono i numeri, mentre ai poveri si racconta che non ci sono risorse.