Con la manovra cambia tutto per quello che riguarda le mance dei camerieri e infatti le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità arrivano ad essere detassate.
Fino ad oggi le famose mance percepite dai camerieri erano soggette a tassazione e quindi erano sottoposte ad IRPEF. L’IRPEF sulle mance dei camerieri sembra qualche cosa di un po’ assurdo ed effettivamente nella legge di bilancio c’è proprio la detassazione per le mance. Ma vediamo come le mance possono diventare anche più ricche. Il lavoro del cameriere è stato al centro di mille discussioni legate anche al reddito di cittadinanza.
Infatti tanti ristoratori/sfruttatori dicevano di non trovare personale per i loro locali. Tuttavia poi quando a telecamere spente si chiedeva quanto effettivamente erogassero ai lavoratori veniva fuori che i lavoratori erano pagati cifre da fame. Ovviamente questo non vale per tutti i ristoratori.
Perché oggi i camerieri vengono aiutati e come
Infatti tanti baristi e ristoratori pagano adeguatamente i loro camerieri ma molto spesso i camerieri vengono sfruttati e riescono ad andare avanti proprio grazie alle mance dei clienti. Le mance dei clienti fino ad oggi erano soggette alla tassazione ma con la finanziaria, appunto, cambia tutto.
Infatti da oggi saranno soggette ad una imposizione fiscale agevolata del 5%. Quindi sulle mance spariscono sia l’IRPEF che le addizionali locali e arriva soltanto una tassa ridotta del 5%. Ma ci sono dei limiti. Infatti questa tassa bassa si può applicare ad una quota non superiore al 25% del reddito annuale del cameriere. Tra l’altro c’è anche un altro tetto ed è un tetto massimo di 50 mila euro.
Come cambia la tassazione e la regola del 5%
Quindi se oggi le mance sono soggette all’irpef ordinaria e poi ci sono anche le addizionali, dall’anno prossimo ci sarà soltanto questa tassa del 5% con la doppia soglia che abbiamo visto. Quindi non si potranno imputare a titolo di mance cifre che vadano a superare il 25% del totale introitato dal cameriere. Inoltre le mance ovviamente non possono superare i 50mila euro.
Secondo la ministra del turismo Daniela Santanchè questo è un segnale per dimostrare che chi fa bene il proprio lavoro viene premiato, ma molti sottolineano come le mance molto difficilmente venissero segnalate al fisco e come questa misura in realtà può avere un impatto molto limitato sulla vita dei camerieri.
Una questione più ampia che andrebbe affrontata
I sindacati fanno notare da tempo come per aiutare concretamente le categorie più svantaggiate come quelle dei camerieri o di altri lavoratori poveri, servirebbe invece il salario minimo o forme di contratti che tutelino veramente dallo sfruttamento. Infatti la questione dei lavori poveri è veramente drammatica in italia. Tanti italiani si spaccano la schiena dalla mattina alla sera ma non ce la fanno ad andare avanti. Proprio per questo tanti economisti parlano della necessità di una riforma dello stato sociale per integrare proprio i redditi troppo bassi che in italia sono tantissimi.