Gli stipendi delle donne in Italia purtroppo sono sistematicamente più bassi di quelli degli uomini.
Purtroppo gli stipendi delle donne in Italia sono veramente bassissimi ma è anche la loro presenza lavorativa ad essere particolarmente bassa. Se si nasce donna in Italia non solo si percepirà uno stipendio notevolmente più basso di quello di un uomo ma molto difficilmente si accederà ad incarichi dirigenziali. Purtroppo le indagini statistiche rivelano che in Italia c’è un forte divario sia come stipendio che come crescita nella carriera.
Secondo le stime in Italia sono pochissime le donne che ricoprono ruoli dirigenziali o comunque sia di responsabilità. Questo è un vero e proprio smacco per le donne ma arriva una nuova direttiva europea che va ad aiutare proprio le donne e va a renderle più protagoniste nel mondo del lavoro come è giusto che sia.
Ma prima di vedere questa nuova norma e come aiuta concretamente le donne lavoratrici c’è un vero e proprio dramma del quale nessuno parla e chi invece andrebbe affrontato. Questo dramma riguarda proprio le casalinghe. In Italia ci sono tantissime casalinghe che non percepiscono uno stipendio e non percepiranno neanche una pensione.
Proprio per queste casalinghe non esiste nessuno strumento di aiuto ed infatti sono proprio le associazioni e tutela delle casalinghe che ultimamente stanno chiedendo con forza il reddito di base universale. Infatti se in Italia partisse il reddito di base universale come ormai la maggior parte degli italiani richiede con forza, le casalinghe finalmente al pari di tutti gli altri potrebbero contare su una cifra fissa ed erogata ogni mese che sostituirebbe quella pensione per le casalinghe e quello stipendio per le casalinghe di cui non si vede mai traccia.
Ma la direttiva dell’Unione Europea va a tutelare invece le donne lavoratrici. Infatti entro la fine di giugno 2026 il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e addirittura il 30% di tutti i posti di amministratore dovranno essere occupati da donne. Questa direttiva va a riguardare per il momento soltanto le società quotate in borsa.
Ma secondo molti analisti ben presto anche per gli altri tipi di società ci saranno queste particolari quote rosa. In sostanza le donne dovranno avere accesso agli incarichi di responsabilità esattamente come gli uomini.
Ma anche per gli stipendi che sono sistematicamente più bassi e che poi danno vita a pensioni più basse si sta pensando a leggi europee ma anche italiane che possano colmare questo Gap che ormai è veramente troppo forte e troppo ingiusto. Tra l’altro proprio come ricordavamo, il fatto che la donna sia pagata meno al lavoro le impone poi una pensione più difficile e anche più povera e questo sicuramente è un’ulteriore ingiustizia.
Dunque per ora la UE interviene sulla percentuale di donne nei ruoli dirigenziali, ma secondo voci insistenti si preparano interventi anche sugli stipendi. Infatti quella è la vera discriminazione da affrontare al più presto. “Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.”
RITA LEVI-MONTALCINI
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