“Tre parole” è stato uno dei brani di maggior successo nei primissimi anni del 2000, poi però della cantante, Valeria Rossi, si sono perse le tracce. Ecco cosa fa oggi per vivere.
Anno 2001, tutti canticchiano “Dammi tre parole, sole, cuore, amore”, strofa emblema di gioia, spensieratezza, buoni sentimenti, è estate e sembra che tutto vada bene.
Eravamo tutti felici e non lo sapevano, ma non lo sapeva neanche l’artefice del brano, Valeria Rossi, che un solo testo e una sola melodia l’avrebbero resa indimenticabile. Ad un tratto, però, di lei si sono perse le tracce: ecco com’è cambiata la sua vita da allora.
Valeria Rossi: da “Tre parole” all’addio alle scene
Erano i primissimi anni del 2000 quando in radio, in tv – allora c’era il celeberrimo Festivalbar che teneva compagnia tutti i nati negli anni ’70, ’80 e ’90 soprattutto – ovunque si sentiva una canzone il cui ritornello diceva: “Dammi tre parole, sole, cuore, amore”. Oggi da allora sono passati esattamente 21 anni (era il 2001 per essere precisi), “sole, cuore, amore” è rimasta nell’immaginario comune come l’accostamento di parole più banale del mondo, eppure all’epoca tutto sembrava tranne che questo.
Il brano si intitolava “Tre parole”, anche se ancora oggi tutti credono che si chiami “Sole, cuore, amore”, era prodotto da Giulio Albamonte e Liliana Richter e interpretato da Valeria Rossi. Dopo il successo ottenuto dal singolo, la cantante pubblicò un album: “Ricordatevi dei fiori” e tutti pensavano che sarebbe stato quello solo il primo di una lunga serie di ottimi risultati, ma le cose poi non sono andate esattamente così.
Dopo la vittoria del premio rivelazione al Festivalbar 2001, i due dischi di platino e il secondo posto nella classifica dei singoli più venduti dell’anno, per Valeria Rossi iniziò la rapida discesa. Giusto un paio di anni dopo, nel 2003, sempre in estate tornò con un brano, “Luna di lana”, scritta interamente da lei, che anticipò l’album “Osservi l’aria”, l’anagramma del suo nome. Nessuno dei due ebbe però il successo sperato.
Da lì, la voglia di sparire per un po’, almeno fisicamente. Da cantante, la Rossi divenne autrice e iniziò a scrivere per artisti del calibro di Mietta (il brano “Hai vent’anni”, incluso nell’album “74100”, ha la sua firma). Riuscì poi a sbarcare anche a Sanremo nel 2010 scrivendo “Dove non ci sono ore” interpretato dalla quindicenne Jessica Brando, che gareggiava nella categoria Nuova Generazione.
Passarono così circa 10 anni. 2014: Valeria Rossi torna in prima persona sulla scena musicale, ma questa volta con lo pseudonimo Mammastar, con cui pubblicò il singolo: La canzone di Peppa, ispirata a Peppa Pig. Qualche anno più tardi – nel 2018 per essere precisi – la partecipazione a Ora o mai più, il programma condotto da Amadeus. Poi nessuna traccia. Cos’è successo nel frattempo?
Ecco cosa fa la cantante oggi
Valeria Rossi oggi conduce una vita totalmente diversa rispetto al passato. Come ha affermato in un’intervista a La Repubblica: “Ho ripreso i libri della prima laurea, in diritto, ho fatto un concorso e sono stata assunta come ufficiale dello stato civile, redigo gli atti che afferiscono ai mutamenti di status delle persone. Ogni giorno ho a che fare con le vite delle persone, avevo voglia di andare nella pratica, nel concreto”.
Parallelamente sta studiando il counseling a mediazione corporea, che ha l’obiettivo di portare le persone ad ascoltare il proprio corpo in pratica, cercando di coniugare questi due lavori così apparentemente diversi tra loro.
E non finisce qui, perchè anche dal punto di vista sentimentale nella sua vita è cambiato tutto. Lo stesso brano che le permise di raggiungere il successo, le ha permesso anche di incontrare l’uomo della sua vita. Il suo attuale marito, infatti, è Pietro Foresti: quando si conobbero lui si stava per laureare in musicologia e stava scrivendo una tesi proprio su “Tre parole”. Decise così di contattarla, si incontrarono per parlare di musica e alla fine si trovarono a parlare d’amore. Da allora sono passati anni, i due sono convolati a nozze ed hanno avuto un figlio, Miro.
Alla fine quindi, con il senno di poi, una cosa è certa: sono bastate “Tre parole” a cambiare la vita di Valeria Rossi per sempre.