La stangata dell’energia e del gas continua ad essere sempre più dura. Famiglie ed aziende non ce la fanno più ad andare avanti e se per le famiglie il rischio è quello di trovarsi nei guai, per le aziende il rischio è quello del fallimento.
Da quando Putin ha chiuso i rubinetti del gas e da quando l’inflazione è volata al 12%, non ci si capisce più niente e lo stress economico di imprese e famiglie risulta oramai veramente troppo forte. Si fa fatica a reperire gas naturale e anche le altre materie prime energetiche e gli esperti dicono che questo problema nella catena degli approvvigionamenti energetici rischia solamente di peggiorare.
Una complessa ragnatela di connessioni economiche e digitali porta alla fine ad un risultato catastrofico vale a dire quello dei prezzi che aumentano sempre di più. Ecco perché da dicembre ma soprattutto dal prossimo anno i prezzi aumenteranno sempre di più e saranno sia le famiglie che le aziende ad arrivare ad un rincaro delle bollette addirittura del 300 per cento.
Il governo cerca di fronteggiare la stangata ma è troppo forte
Ma in tutto questo che cosa fa il governo? Giorgia Meloni ha preso il potere sicuramente in un momento non facile e si trova a prendere decisioni assolutamente complesse e fuori dal comune. Il governo infatti per cercare di far patire il meno possibile gli italiani sta cercando di mettere in campo dei bonus. Il bonus sociale sulle bollette aumenta la sua soglia ISEE dai 12.000€ ai €15.000 ma anche gli enti locali mettono in campo dei bonus innovativi specialmente per le famiglie più fragili.
Ma la mazzata più forte sarà proprio per le imprese. Infatti le imprese che si troveranno a dover rinnovare il contratto avranno una mazzata anche del 300 per cento. Infatti i dirigenti delle aziende ma ovviamente anche i dipendenti sono spaventati dal fatto che il prezzo non è più bloccato.
I prezzi non sono più bloccati: impatto tremendo
Ora che il prezzo non è più bloccato le aziende, persino rinnovando il contratto con lo stesso gestore possono ritrovarsi con un aumento anche del 300 per cento. Una mazzata veramente surreale eppure oggi le compagnie di luce e gas possono legalmente infliggere queste stangate tremende ai loro clienti.
Sia per le famiglie che per le imprese dunque andare avanti diventa sempre più duro ma il problema è che in Italia mancano strutture sociali che possono assistere chi si trova in difficoltà. Quindi se le famiglie rischiano sempre di più a causa dei licenziamenti rischiano di più anche sul fronte delle bollette e il pericolo risulta doppio.
Rischio energia e recessione
In più l’Italia sta per entrare in recessione e troppe minacce insieme possono risultare davvero insostenibili per l’economia italiana nel complesso e per famiglie ed aziende. La domanda che vi poniamo è: se troppe famiglie finiscono in difficoltà cosa dovrebbe fare il Governo?
In realtà è questa la vera e dura decisione che il governo Meloni probabilmente si troverà a prendere nel 2023 (speriamo di no, ovviamente). Quel che intendiamo dire è che se le cose dovessero davvero peggiorare il governo potrebbe dover decidere tra salvare il bilancio dello Stato (stile Monti) o salvare le troppe famiglie e imprese che chiederebbero sussidi in massa (ed inseguire pur non volendo) il modello sociale dei 5 Stelle).