Dal prossimo anno andare in pensione prima dei fatidici 67 anni potrà essere più semplice proprio perché la riforma delle pensioni messa in campo dal governo Meloni potrà essere un ausilio veramente efficace per chi vuole ritirarsi dal lavoro prima dell’età canonica prevista dal nostro ordinamento pensionistico.
Infatti in Italia per ritirarsi dal lavoro c’è bisogno di avere 67 anni di età e 20 anni di contributi. Ma come sappiamo se questa è la norma per ritirarsi dal lavoro c’è anche tutta una serie di possibilità offerte dalle pensioni anticipate. Ma proprio dall’anno prossimo le pensioni anticipate avranno corsie preferenziali molto più efficaci per uscire dal lavoro prima.
Come sappiamo la riforma delle pensioni pensata dal governo Meloni aveva come scopo principale proprio quello di scongiurare il ritorno alla riforma Fornero. Infatti con la fine di questo 2022 finisce la quota 102 e quindi proprio per questo ci sarebbe stato dal 2023 il ritorno alla legge Fornero.
Vie facili per la pensione anticipata nel 2023
Ma fin dalla campagna elettorale la coalizione di destra aveva sottolineato come il ritorno alla Fornero sarebbe stato scongiurato da una nuova riforma pensionistica che oggi finalmente è decisamente più chiara. Con la fine di quota 102 voluta da Draghi il governo Meloni ha scelto per le pensioni del 2023 la cosiddetta quota 41 ibrida. La quota 41 ibrida dovrebbe essere nient’altro che un anticipo per la quota 41 secca.
Quindi per quello che appare attualmente nel 2023 dovrebbe arrivare quota 41 ibrida ma nel 2024 quota 41 secca. D’altra parte però c’è la conferma per il 2023 anche per ape sociale. Ape sociale è una modalità di pensionamento veramente fondamentale per i lavori più pesanti ma ovviamente per la pensione del 2023 sarà anche molto importante opzione donna.
Cambia tutto sulla pensione anticipata: come fare
Infatti nel 2023 si potrà andare in pensione con opzione donna a 58 anni di età ma se si hanno almeno due figli. Se si ha un figlio si potrà andare in pensione a 59 anni di età e si potrà andare in pensione a 60 anni di età se non si hanno figli. Quindi opzione donna cambia completamente e viene legata proprio al numero dei figli. In questo modo il governo mette in campo due delle sue promesse elettorali.
Da un lato la riforma (ovviamente) delle pensioni mentre dall’altro una spinta ed un premio alla genitorialità. Con la quota 41 ibrida nel 2023 quindi la quota 102 viene decisamente mandata in soffitta. Ma dall’anno prossimo oltre alla quota 41 ibrida debutta anche la quota 103. Infatti il governo Conte aveva creato la quota 100 mentre il governo Draghi era passato alla quota 102 e così il governo Meloni invece passa alla quota 103 proprio per l’anno prossimo.
Le novità della quota 103: coerente con progetto Meloni
Con la quota 103 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Ma attenzione però perché i 62 anni di età dovrebbero essere tolti a partire dal 2024. In definitiva tutte queste riforme servono proprio a scongiurare la Fornero e quindi almeno da questo punto di vista i lavoratori possono essere soddisfatti.