Un fatto veramente tragico è accaduto nella cittadina di Monopoli in provincia di Bari.
Una tredicenne si è tolta la vita domenica mentre era sola in casa. Il motivo di questo gesto terribile sarebbe stato quello dell’esclusione da un gruppo di WhatsApp della quale era parte insieme a degli amici. Si tratta di un gesto assolutamente tragico e spaventoso nei confronti del quale avere il massimo rispetto.
Ma proprio perché si tratta di un gesto assolutamente estremo è importante capire come sia potuto avvenire un fatto del genere e soprattutto perché gli psicologi e gli educatori mettono in guardia nei confronti delle dinamiche che nascono proprio su WhatsApp e nei sistemi di messaggistica istantanea.
I veri motivi di questo gesto
Oggi le famiglie sono assolutamente abituate a dare il cellulare nelle mani dei ragazzi anche molto giovani. Ci sono ragazzi di 8-9 anni che hanno tra le mani continuamente uno smartphone. Molti genitori ritengono che facendo così i ragazzi si abituino fin dalla più tenera età all’utilizzo di uno strumento che oggi obiettivamente è diventato indispensabile.
Sicuramente maneggiare lo smartphone fin dalla più giovane età prende più esperti nell’utilizzo di questo strumento ma i rischi possono essere veramente altissimi. Infatti WhatsApp può sembrare uno strumento assolutamente banale ma le dinamiche di gruppo che possono crearsi attorno a questo strumento possono essere pesantissime per un adulto ed essere addirittura insostenibili per chi è più giovane.
Dinamiche distorte e pericolose
WhatsApp o anche le chat o i sistemi di social network presenti sui nostri smartphone secondo gli psicologi possono innescare delle dinamiche di gruppo che possono essere sia estremamente positive e motivanti come essere anche estremamente distruttive e demotivanti. Nel corso del tempo sono stati studiati casi veramente terribili che hanno avuto luogo proprio per delle dinamiche distorte sui social network e sui sistemi di messaggistica istantanea.
Gli psicologi sottolineano come il branco possa essere veramente distruttivo per la psiche di chi è più giovane e come proprio questo branco possa arrivare a prendere corpo attraverso dei gruppi dai quali essere esclusi diventa una ragione di biasimo e di tristezza.
A cosa stare attenti
Le indagini in merito al suicidio di questa ragazzina di soli 13 anni sono ancora in corso e per ora l’ipotesi più accreditata è proprio quella di un gesto insano maturato a seguito dell’esclusione di questo gruppo di WhatsApp. È importante non giudicare superficialmente un gesto del genere perché effettivamente quando la vita dei più giovani comincia a ruotare troppo attorno alle dinamiche digitali legati ad internet ecco che anche l’esclusione da un semplice gruppo può far sentire chi ne sia protagonista come inadeguato socialmente.
Inoltre non va nemmeno sottovalutato il fatto che il bullismo attraverso i social network attraverso sistemi come WhatsApp possa essere ancora più violento e insidioso. Infatti proprio essendo nascosti dietro la tastiera di uno smartphone o magari di un computer diventa più facile mettere in campo comportamenti aggressivi e brutali che possono arrivare a colpire anche duramente la psiche di chi ne sia coinvolto.
Un controllo non semplice da mettere in campo
Al momento non si sa nulla riguardo questo caso, ma sono ormai anni che gli esperti mettono in guardia nei confronti delle dinamiche distorte che i più giovani si ritrovano a subire nel mondo digitale di internet e sarebbe quanto mai opportuno per i genitori operare una sorveglianza che però alle volte non è affatto semplice.