Arriva una pioggia di tagli e richieste di restituzione sull’Assegno Unico e per le famiglie è una vera stangata.
Infatti non solo il governo Meloni vuole eliminare il prezioso reddito di cittadinanza, ma ora ci sono tagli e richieste di restituzione sull’assegno unico ed arrivano direttamente dall’INPS. Come sappiamo è proprio l’INPS che ha il compito di erogare l’assegno unico universale e quindi queste richieste fanno tremare chi le riceve. Ma vediamo cosa vuole l’INPS e perchè.
Per capire quello che sta succedendo bisogna tenere presente che l’assegno unico universale è stata una grande novità del 2022. Infatti prima c’erano tanti bonus erogati ai genitori per i loro figli. Poi l’ex presidente del consiglio Draghi ha deciso di eliminare praticamente tutti questi bonus e di sostituirli con l’assegno unico. Per molte famiglie questo è stato un vantaggio ma per tante altre no.
Tagli e restituzioni: assegno unico nel mirino
Ma effettivamente molte famiglie stanno ricevendo già tra novembre e dicembre un assegno unico tagliato e ribassato. Ovviamente le proteste non mancano perchè con l’inflazione al 12% e le bollette che aumentano in modo folle l’assegno unico diventa un sostegno veramente prezioso. Nelle vostre email leggiamo la rabbia per la fine del reddito grillino ma anche la paura che ci sia un taglio anche sull’assegno unico.
Ma cerchiamo di capire a chi l’INPS sta tagliano l’assegno unico e perchè. Molti non sanno che la normativa dell’assegno unico è piuttosto contorta. In teoria calcolare l’assegno unico dovrebbe essere qualcosa di molto semplice: basta capire in che fascia ISEE si rientra e moltiplicare la cifra per il numero dei figli. Ma non è così.
I motivi dei tagli e le polemiche
Per esempio ci sono tutta una serie di maggiorazioni che spettano per la disabilità, oppure se entrambi i genitori lavorano oppure ancora se la mamma è minorenne. Queste maggiorazioni sono una cosa positiva, ma diventano qualcosa di negativo se l’INPS è confusionaria nel trasmettere come averle. Infatti in un primo tempo sembrava proprio che i nuclei familiari composti da un solo genitore potessero avere la maggiorazione del genitore lavoratore.
Infatti questa maggiorazione va a ristorare proprio quelle famiglie nelle quali entrambi lavorano e c’è bisogno di aiuti esterni per stare coi figli. Ovviamente questo problema c’è a maggior ragione se il genitore è uno solo e anche lavoratore.
Ora viene tagliato
In un primo tempo si pensava che il genitore single potesse avere la maggiorazione, ma ora l’INPS ha deciso di no, e così taglia e chiede i soldi indietro. Una stangata ingiusta che davvero non ci voleva.