In campagna elettorale si era parlato di un aumento delle pensioni minime a €1000. In Italia le pensioni minime sono veramente da fame e chi percepisce le pensioni minime è in condizioni di povertà.
Infatti sono proprio gli studi di associazioni come Caritas o CGIA di Mestre che dimostrano che chi percepisce la pensione minima vive in condizioni di povertà assoluta e sostanzialmente se non ha una rete sociale attorno in realtà non riesce proprio a vivere. L’aumento delle pensioni minime al 1000€ ovviamente non ci sarà perché si trattava semplicemente di una trovata elettorale tuttavia l’aumento delle pensioni minime sarà comunque sia consistente.
In realtà ci sono vari tipi di aumenti sulle pensioni minime dell’anno prossimo che arriveranno a rinforzarle. Il primo aumento del 2023 riguarda proprio la cosiddetta integrazione al trattamento minimo.
Aumentano le pensioni minime nel 2023: vari aumenti
Infatti l’integrazione al trattamento minimo non riguarda tutte le pensioni minime ma riguarda solo quelle calcolate con il sistema misto o con il sistema retributivo quindi per la pensione calcolata secondo questi criteri arriva l’integrazione al trattamento minimo. Ma oltre all’integrazione al minimo scatta anche l’aumento per la perequazione all’inflazione.
Infatti a gennaio le pensioni minime vengono aumentate del 7,3%. Quindi la pensione minima che attualmente è di 525,38 mensili viene aumentata del 7,3%. È stato proprio il ministro Giorgetti ha sottolineare come la perequazione per le pensioni dell’anno prossimo e quindi anche per le pensioni minime vale proprio il 7,3%.
Di quanto aumentano concretamente e i nuovi aumenti previsti nel 2023
Ma facciamo un po’ di calcoli. L’anno prossimo su ogni mensilità della pensione minima ci sarà un aumento di 38,35 euro. Questo porterà l’assegno mensile a 563,73 euro e d’altra parte la cifra annuale sale a 7.328,49 euro. Quindi l’aumento è di €38 mensili netti che porta l’aumento globale ad oltre 400 euro all’anno. Ma questa cifra è comunque sia molto bassa e molti ritengono che ci potranno essere ulteriori aumenti nell’arco del 2023.
Infatti l’inflazione reale è al 12% e quindi è molto più alta del 7,3% utilizzato dal ministro Giorgetti per la perequazione delle pensioni. Quindi la speranza è che sulle pensioni minime nell’arco del 2023 ci sia un ulteriore aumento che possa portare il dato usato per la perequazione ad allinearsi al dato reale in modo tale da colmare quel differenziale che è penalizzante per i pensionati. Ma si spera anche in aiuti sociali più forti. Infatti con la fine della pensione di cittadinanza saranno tantissimi gli anziani in difficoltà e si teme una vera e propria bomba sociale.