Twitter ha cambiato proprietà, è passato nelle mani di Elon Musk, il magnate di origini sudafricane. Sembra però che il cambio al vertice del celeberrimo social non sia piaciuto a tutti.
Twitter ha sedici anni ed in questo lungo periodo i suoi cinguettii hanno invaso il globo. Il più noto servizio di notizie e microblogging ha da poco cambiato proprietario. E’ passato nelle mani dell’uomo più ricco del pianeta.
Lui è Elon Musk, magnate di origini sudafricane, personaggio dai mille volti e dagli infiniti progetti. Dal momento della sua ascesa sul trono di Twitter, il noto social sta vivendo attimi di grande tensione al suo interno. Ma cosa sta succedendo?
Twitter ed Elon Musk, la grande fuga
L’acquisto di Twitter, da parte di Elon Musk, non è stata certo una passeggiata di salute. Una lunga trattativa ma poi, quando si era ad un passo dalla firma, tutto si è bloccato. Accuse reciproche tra le parti sembravano il preludio ad una clamorosa rottura. Poi la trattativa è ripresa e si è conclusa positivamente. Ma positivamente per chi? Da quanto sta accadendo all’interno del celeberrimo social sembra che si stia davvero sull’orlo del baratro.
Le notizie provenienti da New York parlano infatti di circa mille dipendenti, alcuni dei quali ricoprono ruoli assolutamente strategici per il perfetto funzionamento della piattaforma social, che hanno deciso di licenziarsi, ritenendo inammissibile, ed inaccettabile, l’ultimatum che era stato girato loro da Elon Musk, in cui si chiedeva di scegliere tra un impegno che si potrebbe definire “estremo” o il licenziamento, con relativa indennità.
Un esodo del personale tecnico specializzato che sta mettendo letteralmente in ginocchio Twitter. Ma vi è un altro esodo che sta facendo tremare il neo proprietario sudafricano, ovvero quello degli utenti, che abbandonano Twitter per approdare su altri social ritenuti lidi più seri e sicuri. L’hashtag che circola in queste ore: #RIPTwitter, ovvero Riposa in pace Twitter, non sta regalando certo notti tranquille ad Elon Musk.
Il quale sta cercando in tutti i modi di arginare questi esodi disastrosi, cercando, da un lato, di convincere i suoi migliori ingegneri a rimanere e, dall’altro di riabilitare alcuni account che erano stati disabilitati, tranne quello di Donald Trump. Il tutto per tentare di frenare l’emorragia di utenti. Ma con la boria tipica dell’uomo più ricco del pianeta ha annunciato che comunque i migliori uomini di Twitter sono rimasti con lui.
Ma è davvero così?
Uffici chiusi
Gli hashtag #RIPTwitter, a cui si è poi aggiunto #Twitter Down, in un battito di ciglia sono diventati talmente virali che sembravano davvero anticipare una clamorosa fine. Certo è che gli uffici di Twitter rimarranno chiusi fino a lunedì e fuori dal quartier generale di San Francisco, l’attivista Alan Marling ha iniziato a proiettare sui muri dell’edificio diverse scritte, tra le quali una che recita: “Questa è la prova che Musk è un idiota“.
Pertanto l’ottimismo del neo proprietario sudafricano, Elon Musk, sembra nient’altro che il tentativo, quasi disperato, di mostrare un volto sereno nonostante la bufera che si sta scatenando all’interno degli uffici della sua nuova società. I cinguettii di Twitter hanno accompagnato i nostri ultimi sedici anni. Sarà ancora così? Oppure…