Il momento della pensione non è un momento tranquillo come molti immaginano. Infatti ci sono tanti adempimenti burocratici che purtroppo l’INPS richiede ai pensionati.
La burocrazia in Italia è veramente un fardello e da alcuni sondaggi è emerso come tra le più grandi paure degli italiani ci sia proprio quella di trovarsi invischiati nei meandri della tremenda burocrazia del nostro paese. Una burocrazia ottusa e demenziale che purtroppo non risparmia chi è nel mondo delle pensioni.
Quindi arrivano nuove comunicazioni che pensionati devono fare all’Inps e senza le quali purtroppo ci possono essere anche pesanti sanzioni. Nell’ultimo periodo i pensionati davvero non vengono lasciati in pace. Il fatto è che con un’inflazione al 12%, chiaramente tutto aumenta sempre di costo è proprio per i pensionati che andare avanti diventa difficile.
Nuove comunicazioni a carico dei pensionati
Tra l’altro vediamo quali sono le comunicazioni che nell’ultimo periodo vengono richieste a vari tipi di pensionati. Innanzitutto i pensionati che svolgono un’attività sono ovviamente tenuti alla solita montagna di carte e di burocrazia. Il decreto legge 503 del ’92 all’articolo 10 va ad esplicitare proprio il divieto del cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo. Proprio da questo punto di vista il messaggio numero 4101 del 2022 da parte dell’INPS dà dei chiarimenti in merito a quali sono i pensionati che devono comunicare i redditi da lavoro autonomo che hanno conseguito nell’arco del 2021.
Tanti sono tenuti a questa comunicazione e vediamo chi sono. Sostanzialmente sono tenuti alla comunicazione tutti quei pensionati che ricadano nel divieto di cumulo. Tutti coloro i quali sono titolari dell’assegno di invalidità ma anche di pensione di vecchiaia liquidata col sistema contributivo.
Un lungo elenco di pensionati coinvolti
Ma sono anche tenuti a questa comunicazione i titolari di pensione di anzianità e anche quelli di trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria, sono anche tenuti quei lavoratori che rientrano nelle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi ma che abbiano anche un anzianità contributiva di almeno 40 anni.
Tutti i pensionati che sono soggetti al divieto di cumulo hanno automaticamente l’obbligo di dichiarazione. Questo è stato chiarito ormai con forza dall’INPS. Quindi tutti questi pensionati dovranno proprio effettuare la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo nel 2021 ed inviarla entro il 30 novembre.
Attenzione a presentarla nei termini: sanzione esagerata
C’è da sottolineare come i trattamenti pensionistici sono cumulabili con i redditi che derivano da quelle attività che fanno capo ai programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili. Anche le indennità percepite a titolo di giudice di pace sono cumulabili con i trattamenti pensionistici, ma vediamo cosa succede ai titolari che omettano di produrre le dichiarazioni dei redditi.
Se si omette di produrre le dichiarazioni dei redditi, si rischiano pesanti sanzioni. Infatti i pensionati che non inviano la dichiarazione dovranno versare proprio all’ente previdenziale al quale appartengono una somma pari all’importo della pensione percepita nell’anno al quale si riferisce proprio questa dichiarazione. Quindi si tratta di una stangata pesantissima.