Arriva la tanto attesa riforma delle pensioni organizzata dal governo Meloni. Si tratta veramente di una delle riforme più attese degli ultimi anni ma l’impatto di questa riforma può coinvolgere anche chi è oggi già in pensione.
Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo. Innanzitutto il Governo ha annunciato che la riforma delle pensioni del 2023 non sarà affatto una riforma strutturale. Lo scopo è proprio quello di scongiurare il ritorno della legge Fornero e quindi la riforma delle pensioni che sta preparando il governo Meloni sarà valida soltanto per il 2023.
Quindi il governo Meloni fa esattamente come hanno fatto i governi precedenti e vale a dire fate una riforma ponte che poi l’anno prossimo sarà di nuovo da ridiscutere. Molti polemizzano con questo modo di procedere perché si crea un sistema pensionistico veramente contorto. Bisogna però fare attenzione alla quota 103 o pensione a 61 anni per quanto riguarda i dipendenti pubblici.
La nuova quota 103 sostanzialmente deriva dalla vecchia quota 102. Quindi la quota 103 sostanzialmente ha tutti quei paletti e obblighi che aveva la quota 102 che finisce proprio a dicembre di quest’anno. Quindi sostanzialmente la quota 103 al di là della modifica dal punto di vista numerico, lascia molto della quota 102 ma proprio questo potrebbe creare un problema ai dipendenti pubblici.
Infatti la quota 103 secondo gli esperti sarà solo una modifica della quota 102 ma questa è una stangata per i dipendenti pubblici perché proprio chi ha scelto la quota 102 ha dovuto attendere tanto per avere il tfs oppure il TFR. Parliamo di attese veramente lunghe che riguardano anche periodi di 15 mesi oppure anche 24 mesi. Secondo gli esperti questo problema lo potrà avere anche la nuova 103.
Alcuni addirittura stanno dicendo che ci potrebbero volere quattro anni per avere il TFR con la quota 103. Ma vediamo che cosa succede. Il governo per le pensioni dell’anno prossimo sta pensando proprio alla quota 103 che come abbiamo visto è semplicemente una modifica della quota 102 ma anche a quella famosa quota 41 flessibile tanto amata dalla lega. Sulla quota 41 flessibile si sta discutendo tanto ma si sta discutendo anche su opzione tutti. Infatti opzione donna dovrebbe essere prorogata all’anno prossimo ma estesa anche agli uomini.
Il problema di tutte queste opzioni è proprio il taglio che si dovrà fare all’assegno pensionistico. Infatti se piace a tutti l’idea di uscire prima dal lavoro, un taglio troppo forte dell’assegno pensionistico potrebbe essere veramente sgradito ai lavoratori e anche ai sindacati. Ma il problema è proprio quello del tfs o del TFR che i pensionati pubblici con la quota 103 vedrebbero con davvero tanto tempo di attesa.
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