Arriva un bonus molto vantaggioso per le donne ed è proprio il ministero del lavoro con il decreto numero 327 del 16 novembre del 2022 a precisare i termini di questo bonus che va ad aiutare concretamente le donne.
Come sappiamo le donne vengono penalizzate fortemente nel mondo del lavoro e per le donne e sia più difficile trovare lavoro ma è anche più difficile avere remunerazioni uguali a quelle degli uomini. Infatti in Italia le donne guadagnano notevolmente meno rispetto agli uomini e questo è davvero un dramma oltre che una clamorosa ingiustizia.
Secondo l’Istat il tasso di disparità medio nel 2021 era del 9,5%: questo significa che in Italia le lavoratrici sono fortemente svantaggiate rispetto ai lavoratori ma il problema è proprio quello dell’effettiva occupazione. Infatti ci sono settori nei quali le donne sono veramente poco presenti e proprio per questo questo bonus si rivela veramente prezioso ed utile. Infatti questo bonus va ad aiutare molto concretamente le donne e quindi proprio per le donne è particolarmente conveniente ed importante capire come sfruttarlo.
Un bonus che vale fino a 6000 euro per le donne
Questo bonus ruota proprio attorno alla disparità tra uomo e donna. Per esempio ci sono settori nei quali le donne sono quasi assenti o hanno percentuali bassissime di presenza. per poter usufruire del bonus donna c’è bisogno di essere una lavoratrice svantaggiata e di essere assenza di impiego da almeno sei mesi. Inoltre questo esonero si applica anche alle donne con almeno 50 anni di età che risultino disoccupate da oltre un anno.
Con la legge di bilancio del 2021 l’esonero contributivo è arrivato al 100% entro il limite massimo dei €6000. Ma dal 2023 l’esonero tornerà al 50%. Questo esonero è possibile proprio per le lavoratrici che sono impiegate in settori nei quali il cosiddetto gender gap è più alto.
Come si può chiedere il bonus donna
Quindi questo ricchissimo esonero contributivo potrà essere sfruttato proprio in tutti quei settori nei quali la disparità tra uomo e donna è più alta. In particolare questo esonero contributivo così ricco si può avere sia nell’agricoltura che nell’industria che nei servizi.
Saranno proprio quei settori nei quali il divario tra donne e uomini è più forte a poter dare la possibilità di avere questo sgravio così ricco che poi risulta essere concretamente molto utile da sfruttare. Dunque è il Ministero ad individuare anno per anno i settori più penalizzati e di conseguenza quelli a cui si può applicare.