In Italia andare in pensione non è certo facile ma oggi c’è una via che può consentire a tanti Italiani di rimuovere dei veri e propri ostacoli sul cammino per arrivare alla tanto agognata pensione.
Infatti quando si avvicina il diritto alla pensione proprio il lavoratore che poi sarà il futuro pensionato deve cominciare a fare una serie di conti. In teoria il lavoratore dovrebbe pensare soltanto all’età che gli manca per andare in pensione e anche al suo montante contributivo.
Sostanzialmente il montante contributivo è l’insieme di tutti i soldi versati a titolo di contributi. Ma è molto importante capire che non tutti i contributi sono uguali e non tutti i contributi sono utili alla pensione, anzi è proprio fondamentale capire che ci sono dei contributi che hanno un impatto negativo sulle concrete possibilità di andare in pensione.
I contributi non sono tutti necessariamente utili
Prendiamo l’esempio di un anno di lavoro. Quando si lavora full time quell’anno di lavoro ha un determinato valore però se quell’anno di lavoro è stato svolto in modalità part time, chiaramente il valore dal punto di vista dei contributi è completamente diverso. Ma ci sono dei contributi che sono proprio negativi per la pensione.
Nel sistema contributivo tutto viene calcolato e dunque nel sistema contributivo tutto ciò che si è messo a titolo di contributo è sempre positivo. Quindi nel sistema contributivo più contributi si versano e più sarà alta la pensione. Al contrario però nel sistema retributivo non è affatto così. Quindi se nel sistema contributivo ogni contributo versato è sempre un contributo buono nel sistema retributivo ci sono tanti contributi che invece saranno negativi. L’INPS per fortuna consente di rendere neutri tutti quei contributi che finiscono per essere nocivi per la pensione.
Si possono neutralizzare i contributi dannosi
Infatti tanti contributi bassi finiscono ad abbassare l’importo. Ma fare un’operazione del genere ha senso solo nel sistema misto vale a dire quel sistema che è un miscuglio di retributivo e contributivo. Ovviamente le pensioni che siano soltanto contributive non hanno bisogno di questo genere di procedura. Per neutralizzare i contributi dannosi vale a dire quelli che globalmente finiscono per abbassare l’assegno pensionistico bisogna fare domanda all’INPS ma questa domanda vale per un massimo di 5 anni.
Insomma se un lavoratore ha maturato 45 anni di contributi potrà chiedere la sterilizzazione soltanto di un certo numero di anni di contributi. Quindi è sempre molto importante capire quali sono i propri contributi utili e quali sono invece i propri contributi dannosi. Una volta che con l’aiuto del CAF si saranno individuati i propri contributi dannosi sarà veramente fondamentale chiedere all’INPS di neutralizzarli ma ovviamente tutto entro il limite in cui ciò è effettivamente possibile.