Quello che si avvicina potrebbe essere un periodo difficile sul fronte del gas. Ecco perché nei prossimi mesi i prezzi possono aumentare in modo pazzesco
Il mese di ottobre è stato rivelatore per quanto riguarda l’andamento del prezzo del gas. Grazie ad innumerevoli fattori sociali ed economici (come gli interventi Ue, il mercato visibilmente più calmo e la capacità di molti Stati di riempire gli stoccaggi) il costo del gas è diminuito. Ma la situazione potrebbe peggiorare nel breve periodo.
Secondo alcuni analisti, infatti, potrebbe essere un inverno difficile sul fronte del gas. Ecco perché nei prossimi mesi i prezzi possono aumentare in modo pazzesco e a cosa dobbiamo fare attenzione.
Ecco perché nei prossimi mesi i prezzi possono aumentare in modo pazzesco
In questi giorni la Commissione europea si sta occupando di definire quelli che possono essere i possibili scenari futuri sul fronte del gas. A diventare sempre più probabile per gli esperti sembra essere quello in cui la Russia sceglie uno stop totale delle forniture di gas per i Paesi europei.
L’Unione Europea, prima che Putin decidesse di invadere l’Ucraina, era fortemente dipendente dal gas russo. Nel corso dei mesi le forniture di sono ridotte drasticamente, mentre molti Paesi hanno iniziato a riempire gli stoccaggi in modo da prevenire un possibile stop del metano da parte del Paese degli zar. In questo modo, Paesi come l’Italia hanno potuto riempire le proprie riserve di oltre il 90%. Tuttavia, si prospetta un periodo particolarmente difficile.
Dopo l’inverno, però, i Paesi dell’Unione dovranno nuovamente ricominciare a fare scorte, ma questa volta senza “l’aiuto della Russia”, la quale non sarà più il principale fornitore di metano. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia potrebbe mancare circa 30 miliardi di metri cubi di gas, oltre alla possibilità che Mosca decida di bloccare decisamente le forniture nei confronti dei Paesi europei, con prezzi che potranno aumentare in modo pazzesco.
In uno scenario in cui la Russia dovesse decidere di fermare del tutto le forniture di gas verso i maggiori Paesi europei, infatti, ci sarebbero conseguenze particolarmente negative anche sul tasso dell’inflazione. Questo vorrebbe dire prezzi più alti, un costo della vita maggiore di circa il 7,5% nel 2023 e fino al 5% nel 2024.