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La crisi dei big della tecnologia ricorda lo scoppio delle dot.com del 2000 e c’è paura

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Salvatore Dimaggio

Le grandi aziende tecnologiche americane negli ultimi anni sono sembrate davvero forti ed imbattibili.

Ma adesso tutto è cambiato. Infatti il Wall street journal conferma che ci saranno grossi licenziamenti per quello che riguarda Facebook ma anche per quello che riguarda Twitter ci sono stati grandi licenziamenti e anche tutte le questioni legate al metaverso ormai sembrano soltanto roba vecchia.

ANSA

Molti fanno un parallelo con la crisi delle dotcom del 2000 e probabilmente non hanno torto. In effetti il rischio forte è che le aziende del mondo tecnologico americano in questi anni siano state fortemente sopravvalutate.

Una nuova bolla tecnologica che fa paura

La bolla delle dotcom del 2000 è nata proprio così: si era diffusa la convinzione che tutte le aziende legate ad internet fossero una miniera d’oro e così la gente si investiva in una maniera folle.

Pixabay

Poi proprio nel 2000 la bolla è scoppiata e le aziende legate ad internet hanno avuto un crollo fortissimo. Ma negli ultimi anni si è assistito di nuovo ad un fenomeno del genere. Stavolta però le cose sono state un po’ diverse. Stavolta non si è dato per scontato che qualsiasi azienda legata ad internet fosse una miniera d’oro ma semplicemente si è puntato su quei grandissimi nomi che sembravano essere oggettivamente forti.

Pochi titoli estremamente sopravvalutati ma oggi possono crollare

Quindi proprio Google, Facebook e altre aziende di questo genere sono cresciute tantissimo proprio perché la convinzione comune era proprio che si trattasse di aziende con dei grossissimi fondamentali. Ma oggi queste convinzioni sembrano vacillare. In effetti il valore di queste azioni è aumentato veramente troppo e molti si chiedono se non ci sia un nuovo scoppio di bolla tecnologica in corso. Sia Facebook che Twitter stanno licenziando per la prima volta nella loro storia ma quello che più colpisce è la debolezza di queste azioni.

Cosa si rischia e perchè il crollo può essere sistemico

Molti analisti ritengono che l’impennata del valore delle azioni tecnologiche seguita al lockdown e al covid abbia portato ad una sostanziale sopravvalutazione di questo genere di azioni e che oggi una flessione oppure un vero e proprio crollo siano fisiologici. Ma molti hanno paura che se davvero c’è in corso uno scoppio di una bolla tecnologica questo potrebbe trascinare al ribasso tutti i listini. In effetti molti temono che la borsa sia sopravvalutata nel complesso e che questo possa essere il famoso canarino nella miniera.

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