Ecco cosa succederà con le pensioni: a gennaio l’Inps cambia tutto per l’inflazione. Ecco le date e le cifre
Con l’arrivo del nuovo anno potrebbero esserci interessanti sorprese e novità per i pensionati che aspettano il primo cedolino del 2022.
Ma tante modifiche arriveranno anche nel mese di novembre. Ecco, quindi cosa succederà con le pensioni: a gennaio l’Inps cambia tutto per l’inflazione. Ecco le date e le cifre forti sul conto.
Sulle pensioni l’Inps a gennaio cambia tutto per l’inflazione
Per quanto riguarda il mese di novembre è stato confermato l’aumento provvisorio del 2% per quanto riguarda i trattamenti previdenziali che arrivano fino alla soglia dei 2.692€ al mese. Inoltre, a questo verrà aggiunto un ulteriore 0,2% che dipende dal conguaglio che risulta dall’indicizzazione rilevata ad inizio 2021 e l’effettivo andamento dell’inflazione.
È questo il risultato della misura intrapresa dal precedente governo Draghi, che ha voluto in questo modo contrastare il rincaro dei prezzi e la conseguente crisi economica. Questo è possibile perché le pensioni possono godere di un meccanismo automatico che consente un adeguamento quasi “in tempo reale” che avviene ogni anno in relazione a quello che è l’andamento dell’inflazione.
A gennaio 2021, infatti, c’è stata una maggiorazione dell’1,7%, risultata addirittura minore rispetto a quella che è stato l’andamento reale dell’inflazione. Dunque, il governo è intervenuto con una maggiorazione dello 0,2% per pareggiare l’andamento dell’inflazione, arrivato a 1,9%.
Ma sono attese novità anche per l’anno nuovo. Sulle pensioni l’Inps a gennaio cambia tutto per l’inflazione. Nel primo mese dell’anno nuovo, infatti, verrà applicata l’inflazione media del 2022 con un decreto del ministero. Questa sicuramente superiore all’8% e sarà su questa cifra che verrà calcolato l’eventuale conguaglio.
La perequazione verrà quindi applicata solamente alle pensioni che non superano la soglia di quattro volte il trattamento minimo Inps, che è di 525€ al mese, dunque 2.100€. Chi, invece, percepisce un assegno superiore alla soglia appena indicata, riceverà una perequazione del 90%, percentuale che diminuisce fino al 75 per coloro che, invece, eccedono della soglia per cinque volte il trattamento minimo. Intanto è ancora sul tavolo la possibilità di un’ulteriore erogazione straordinaria per lavoratori dipendenti e pensionati.