Le truffe telefoniche sono spesso molto insidiose, sia da riconoscere che da evitare. Spesso basta semplicemente rispondere ad un messaggio per vedersi sparire dal conto corrente decine di migliaia di euro. Ecco la nuova forma di truffa che spaventa gli italiani.
Le truffe telefoniche eseguite con il noto metodo del phishing sono all’ordine del giorno. Ciclicamente occorre mettere al corrente i cittadini del loro pericolo, visto che, come un virus, i metodi di phishing tendono ad evolversi, ad adattarsi alle nuove misure di contenimento, e ad attaccare da dove meno ce lo si aspetta. Una delle ultime frontiere di questa evoluzione della truffa ha colpito a Mestre, dove una semplice risposta ad un SMS ha fatto perdere al malcapitato 60.000 euro.
La truffa è stata fatta ai danni di un dipendente del gruppo Banca Intesa, operante nella filiale di Mestre. All’uomo è bastato rispondere a quello che appariva come un innocuo messaggio sul telefono, come tanti arrivano per lavoro, per trovarsi il conco corrente ripulito. A mettere in allarme le autorità è proprio il fatto che la vittima sia un impiegato di banca.
Truffe personalizzate, la nuova frontiera
Non è raro che quando ci si imbatte in notizie simili si sia portati a pensare che la vittima sia stata ingenua ad abboccare a questa trappola. Il fatto è che non dobbiamo fissarci in mente i tentativi di truffa di una decina di anni fa, con le proposte di prodotti miracolosi o la falsa chiamata di qualche celebrità.
Come detto, le truffe telefoniche si evolvono molto rapidamente, e si è arrivati a truffatori che studiano attentamente il profilo della propria vittima (o della categoria di persone che intendono colpire) per creare delle esche su misura. Gli obiettivi delle truffe non sono più individui fragili come anziani (molti dei quali nenanche hanno internet a disposizione), ma giovani, studenti e professionisti.
Paradossalmente si è arrivati al punto in cui l’attenzione e l’abitudine al mondo di internet è diventata un’arma che un truffatore può sfruttare a suo vantaggio. Qualcuno che passa molto tempo su internet e ne conosce i meccanismi può essere bersagliato proprio in virtù del fatto che i truffatori sanno come ragiona e sanno che tasti premere per far sembrare una truffa il più naturale possibile. Le autorità continuano a monitorare la situazione e a ricordare ai cittadini di non stare sempre ben attenti alle comunicazioni che arrivano da banche o altri servizi, e, in caso di dubbio, chiedere sempre conferma ai diretti interessati tramite i canali ufficiali.