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Caro energia, ormai per le vacanze si chiedono i prestiti, nuove stangate, cifre

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Riccardo Magliano

La situazione economica delle famiglie italiane è ormai arrivata ad un livello drammatico in seguito alla crisi del gas. Sono sempre di più le persone che ricorrono a prestiti soltanto per soddisfare qualche vizio extra come, ad esempio, le vacanze.

Il caro bollette, l’inflazione e l’aumento generale delle spese che sta caratterizzando questi mesi sta avendo un effetto traumatico sulle economie familiari in Italia. Per molti anni le vacanze invernali sono state una vizio dato per scontato grazie al generale benessere economico medio delle famiglie, ma quest’anno non lo sarà. Dopo due anni di blocco a causa della pandemia, anche il 2022 potrebbe non presentare le giuste premesse per godersi una vacanza in pace.

Piste da sci chiuse per caro bollette
Foto ANSA

Non è soltanto la mancanza di soldi delle famiglie a frenare la possibilità di andare in vacanza. Non dobbiamo dimenticare che la crisi delle bollette colpisce tutti, sia famiglie che imprese, comprese quelle del settore turistico. In primis hotel, ristoranti, impianti sciistici e altri servizi legati alle vacanze invernali sono stati coliti duramente dal caro bollette. Con i rincari ogni servizio deve obbligatoriamente essere più caro per sopperire alle maggiori spese delle attività.

Vacanze e bollette: prezzi folli

Un esempio pratico è l’aumento del prezzo dello ski pass, aumentato per una semplice questione di sopravvivenza. L’aumento del costo dell’energia che serve per far funzionare gli impianti, infatti, ha fatto si che tutti i prezzi dovessero aumentare per tenere il passo con le spese. Il Dolomiti Skiipass, per esempio, è passata da 67 euro a giornata a quota 74 euro. Un aumento del 20% rispetto a 2 anni fa.

In generale tutte le spese degli impianti sciistici sono aumentate di circa il 30% rispetto al periodo pre-crisi. Questo è ancora più problematico se pensiamo che questo avrebbe dovuto essere l’anno della ripresa dopo la pandemia di Covid-19. Per gli stessi motivi, molti hotel hanno dovuto chiudere o sospendere molti servizi perché impossibilitati a mantenerli in funzione.

Sciisti
Foto ANSA

In particolare hotel che mettono a disposizione dei clienti saune o piscine, hanno dovuto chiudere completamente quegli impianti per risparmiare energia e non costringere i vacanzieri a pagare prezzi folli. La sintesi è che una semplice settimana bianca questo inverno sarà estremamente dispensiosa. Se fino a 2 anni fa il costo medio di una settimana di vacanza in montagna per una famiglia di 4 persone si attestava tra i 1.400 e i 1.600 euro, quest’anno si potrebbero sfondare i 3.000 euro. Questo considerando i circa 2.500 di permanenza e 700 per gli skiipass.

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