Dall’INPS arrivano novità positive per quello che riguarda le casalinghe italiane.
Come sappiamo le casalinghe italiane fanno un lavoro massacrante e per questo lavoro non ricevono uno stipendio e neppure una pensione.
Questa è una vera ingiustizia perché in realtà il lavoro della casalinga innanzitutto è un lavoro durissimo e che non finisce mai, ma poi è anche un lavoro fondamentale per la società.
Le novità INPS per le casalinghe
Da tempo si parla di garantire uno stipendio e una pensione alle casalinghe ma sino ad oggi queste sono rimaste soltanto voci teoriche.
In realtà le casalinghe meritano sia uno stipendio che una pensione perché il loro lavoro è un lavoro logorante e continuativo. Come alle volte è stato giustamente detto se le casalinghe facessero davvero sciopero il mondo si fermerebbe. Ma vediamo come adesso con le attuali norme le casalinghe sposate o non sposate possano richiedere effettivamente varie prestazioni previdenziali. Innanzitutto è importante notare come oggi sia le sposate che le unite con unione civile abbiano diritto alla pensione di reversibilità in virtù della legge Cirinnà. L’INPS prevede proprio un sostegno economico mensile alle casalinghe iscritte al fondo apposito.
Com’era la normativa
La prima legge relativa al fondo casalinghe è del 1999. Grazie a questa legge che poi è stata evoluta fino ad oggi nel tempo già dai 16 anni è possibile un versamento mensile simbolico di 25,82 che poi darà diritto ad una pensione. Ma anche le casalinghe che non lavorano e non hanno mai lavorato proprio per potersi occupare della cura dei figli e della casa possono accedere ad una pensione. Le casalinghe possono effettivamente andare in pensione a 57 anni di età se sono iscritte al fondo da più di 35 anni. Teniamo invece presente che la pensione ordinaria di vecchiaia si ha con 20 anni di contributi. Quindi nel caso in cui una donna lavori è necessario capire se conviene più l’iscrizione al fondo casalinghe oppure conviene potenziare il lato contributivo volontario di un ambito contributivo già esistente.
Cosa è importante sapere ora
Quindi in realtà è questo il dubbio di tante casalinghe che però svolgono anche un lavoro. Il dubbio è proprio quello di capire se conviene di più potenziare una contribuzione volontaria per rendere più corposa la pensione ordinaria oppure puntare tutto sul fondo casalinghe per avere la pensione per le casalinghe. Attualmente la normativa vuole che per avere la pensione per le casalinghe c’è bisogno di un requisito contributivo minimo di 5 anni. Chiaramente è un discorso che va fatto caso per caso ma il cumulo è possibile.