La riforma del governo di Giorgia Meloni è una riforma veramente importantissima perché cambia tutto relativamente alle pensioni italiane e perché se non si dovesse fare tornerebbe la Fornero.
Eppure la riforma di Giorgia Meloni non sarà una riforma strutturale.
Quindi molto probabilmente la riforma di Giorgia Meloni andrà a coinvolgere gli anni 2023 e 2024 ma non andrà oltre.
Quindi è assai probabile probabile che la riforma di Giorgia Meloni cambi tutto per quello che riguarda chi va in pensione nel 2023 e nel 2024 ma poi non si spinga oltre.
Queste almeno sono le ultime voci degli esperti. Due misure che quasi certamente saranno prorogate nel 2023 sono ape sociale e opzione donna. Ape sociale e opzione donna teoricamente dovevano finire quest’anno ma quasi certamente saranno prorogate. Queste due misure consentono di andare in pensione a 63 anni oppure a 58 o 59 anni per lavoratrici dipendenti e per le lavoratrici autonome. Come dicevamo teoricamente scadono il 31 gennaio 2022 ma quasi sicuramente saranno prorogate.
Ma oggi si parla insistentemente di scivoli comodi a 64 anni di età, quindi se si hanno 38 anni di contributi versati e si hanno 64 anni di età si potrà sicuramente andare in pensione ma oggi un tema molto caldo è quello degli scivoli a 63 anni permessi anche a una platea più ampia di beneficiari. Infatti si sta molto discutendo della possibilità di consentire a tutti di andare in pensione tra i 63 e 64 anni anche con un numero minore di contributi.
I sindacati chiedono con forza questa possibilità ma dal governo c’è una maggiore prudenza. Un tema molto caldo è quello di quota 41 pura. Una quota una quota 41 pura è richiesta con forza dalla lega che da tempo ha fatto una vera e propria bandiera di questa misura pensionistica. Ma la quota 41 pura è molto difficile che effettivamente veda la luce del 2023, però ci potrebbe essere una quota 41 flessibile che può consentire di andare in pensione a 61 anni oppure a 62 anni. In tutto ciò purtroppo non si sta parlando più dell’aumento delle pensioni minime a €1.000. L’aumento delle pensioni minime a €1000 sarebbe una vera e propria misura di civiltà ma a quanto pare il governo Meloni non farà sua questa proposta di Silvio Berlusconi e le pensioni minime potrebbero anche essere aumentate ma in maniera molto ridotta.
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